Organizzazioni Agricole unite: no abolizione minimi bonifica
21/02/2007
Tre associazioni diverse, un unico pensiero: no all’abolizione dei tributi sulla bonifica inferiori a €.16,50 , come previsto da un emendamento alla Legge Finanziaria votato dal Consiglio Regionale del Veneto. A dichiararlo sono il Presidente di Confagricoltura Veneto, Guidalberto di Canossa, il Presidente della CIA Veneto, Alessandro Ghiro ed il Presidente della Coldiretti Veneto, Giorgio Piazza. “Noi rappresentiamo il 90% delle aziende agricole venete, ma vogliamo parlare anche a nome dei cittadini, perché il territorio veneto si estende su oltre 1.000.000 di ettari, dei quali 200.000, che non comprendono solamente suolo rurale, tornerebbero acquitrini senza l’intervento dei Consorzi di Bonifica. Speriamo che faccia riflettere il fatto che le tre Organizzazioni Professionali Agricole si trovino unite per un unico obbiettivo - dice di Canossa - La Regione afferma che, ai mancati contributi dei cittadini, farebbe fronte con un contributo di 6 milioni di euro per la Bonifica; innanzitutto non si sa come tale stanziamento sia stato calcolato, poi temiamo che i soldi vengano tolti a qualche importane capitolo dell’agricoltura.”
“Affinché i cittadini si rendano conto dell’importanza della Bonifica, basterebbe staccare le pompe idrauliche per una settimana - afferma Giorgio Piazza - Quello dei Consorzi di bonifica è un ruolo importantissimo per la sicurezza ed il presidio del territorio. Non si possono intaccare i principi cardine del loro funzionamento, cioè l’autogoverno e l’autonomia impositiva, che invece con la legge regionale verrebbero a mancare”.
“E’ un pasticcio italiano in salsa veneta” è invece il commento di Ghiro. “I Contributi dei Consorzi di bonifica, che non sono tasse, variano di anno in anno, a seconda delle spese. Speriamo che i Consorzi di Bonifica si difendano.”
“All’odierna iniziativa unitaria faremo seguire azioni più evidenti – concludono i tre Presidenti - agiremo, comunque, nel rispetto delle leggi , ma anche del buonsenso, laddove non sembri esistere”.
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