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"Bond del Territorio"

27/02/2007
In Veneto quasi tre piccoli imprenditori su cinque non conoscono il mondo dei confidi e solo uno su cinque si affida al supporto delle strutture di garanzia. Il quadro - che emerge da un'indagine condotta da UniCredit Banca - evidenzia la necessità di stimoli più forti per accompagnare le Piccole Imprese a scegliere i confidi come partner finanziari per la crescita e lo sviluppo del business.

Con questo obiettivo UniCredit Banca e Cofidi Veneziano lanciano in provincia di Venezia un nuovo strumento a vantaggio delle Piccole Imprese. È un "Bond del Territorio": un'operazione di cartolarizzazione delle garanzie del Cofidi, che prevede il rilascio di un plafond di finanziamenti per 20 milioni di euro destinato alle imprese artigiane, da spalmare in più tranche.

Il progetto si inserisce in un percorso intrapreso da UniCredit Banca a livello nazionale e in provincia di Venezia è stato scelto come partner Cofidi Veneziano, la società di garanzia fidi più importante della provincia di Venezia con oltre 8.500 aziende associate.

L'accordo prevede un collocamento di 20 milioni a favore delle Piccole Imprese del territorio, che verrà curato da Cofidi Veneziano e UniCredit Banca da marzo a settembre 2007, con erogazione immediata e con ammortamento a partire dal 1 gennaio 2008 della durata di 5 anni (fino al 31 dicembre 2012). L'obiettivo condiviso è di spostare gli investimenti delle Piccole Imprese dal breve al medio-lungo termine, dopo che il 2006 per il mondo del credito artigiano provinciale, pur offrendo segnali di miglioramento, ha confermato la propensione delle piccole aziende di fare cassa per affrontare problemi immediati di liquidità.

I finanziamenti - destinati a investimenti produttivi, spese per innovazione tecnologica e certificazione di qualità, ricapitalizzazione aziendale, investimenti per la formazione del personale, ecc. - verranno erogati con un tasso che è funzione di un rating attribuito secondo i parametri di UniCredit Banca. Le aziende con rating migliore (R1 - R2) avranno un tasso pari all'indice Euribor di +0,50, ma anche le aziende con un rating molto basso (R6) godranno di un tasso vantaggioso pari a +1,25.

Condizioni che, grazie al nuovo bond territoriale, si presentano migliori rispetto a quelle applicate ad oggi da UniCredit Banca alle proprie aziende clienti.

"Con questa operazione, UniCredit Banca conferma il suo impegno a favore delle piccole imprese e del territorio - sottolinea Monica Cellerino direttore regione Veneto centrale UniCredit Banca - fornendo una risposta alle preoccupazioni delle Piccole Imprese per un possibile aggravamento nelle difficoltà di accesso al credito e nel costo dei finanziamenti. Con questo nuovo progetto, che anticipa le regole di Basilea 2, viene infatti valorizzata la garanzia dei confidi, con effetti positivi sulle modalità e sulle condizioni di accesso al finanziamento bancario da parte delle piccole imprese".



Soddisfazione e uno sguardo positivo sul futuro emergono anche nelle parole del presidente di Cofidi Veneziano Antonio Sartorello: "Ci eravamo dati come obiettivo prioritario per il 2007 quello di proporre nuovi prodotti finanziari alle aziende associate in vista dei prossimi cambiamenti legati a Basilea 2. Con il lancio del bond territoriale contiamo di dare un segnale forte e un aiuto concreto alle piccole imprese artigiane, favorendone le politiche di reinvestimento dei capitali. Questo mettendo a loro disposizione i benefici di accesso ai mercati finanziari, fino a ieri riservati ad aziende di dimensioni maggiori, tramite la cartolarizzazione di distretto. Uno strumento di estrema attualità, perché la necessità di fare sistema per riemergere si fa sentire in tutta la sua urgenza. Le aziende socie di Cofidi Veneziano otterranno dei sicuri vantaggi: dalle nostre simulazioni risulta che oltre il 60% di esse ha un rating variabile tra R3 e R1".



L'INDAGINE DI UNICREDIT BANCA SULLE PICCOLE IMPRESE VENETE



Nell'ambito di una ricerca di UniCredit Banca su un vasto campione di piccole imprese venete (434 aziende), nel secondo semestre 2006 risulta che il 43,5% degli intervistati conosce le strutture dei confidi e il 52,4% li utilizza, mentre un 26,5% li ha utilizzati in passato. Considerando chi non li utilizza, il 60% motiva la scelta dicendo che preferisce rivolgersi alla banca.

Gli intervistati che sono al corrente delle strutture dei confidi ne sono invece venuti a conoscenza principalmente tramite le associazioni di categoria (64,4%) o la banca (17,4%). Il 10% ne è venuto a conoscenza autonomamente, mentre il 7,4% ha beneficiato dell'indicazione di un consulente aziendale.

Per quanto riguarda l'utilizzo dei finanziamenti garantiti dai confidi, questo è ripartito abbastanza equamente tra investimenti (54,4%) e circolante (45,6%). I finanziamenti garantiti dai confidi sono per la maggior parte a breve-medio termine (73,8% fino ai 5 anni vs 26,2% oltre i 5 anni).

Gli intervistati che conoscono i confidi credono che questi potrebbero migliorare i loro servizi principalmente a livello di minore onerosità (28,6%) e maggiore supporto (23,8%). Il 4,8% degli intervistati ritiene invece ritiene che i confidi non siano importanti.





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