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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Consulenti del Lavoro e Carive: assistenza gratuita su Tfr

28/02/2007
Entro il 30 giugno 2007 tutti i lavoratori dipendenti sono chiamati a decidere la destinazione della propria liquidazione, ovvero se lasciare il proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) all'interno dell'azienda oppure se destinarlo ad una forma di previdenza complementare. Una decisione non facile, considerata la scarsa chiarezza informativa intorno alla nuova norma, che sta seminando dubbi tra i lavoratori e tra gli stessi datori di lavoro. Un aiuto concreto per capirne di più arriva dall'Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Venezia e dalla Cassa di Risparmio di Venezia - Gruppo Intesa Sanpaolo, che promuovono il MESE DEL TFR fino al 24 marzo.

I professionisti, mettendo in campo tutta la loro esperienza, propongono un servizio gratuito dedicato a tutti - lavoratori, imprenditori, istituzioni, cittadini interessati - per una consulenza specialistica in materia. Entrando nel sito dell'Ordine (www.consulentidellavoro.venezia.it) e compilando il form di registrazione, si potranno porre quesiti e ottenere risposte dagli esperti dell'Ordine.

Carive offre invece una consulenza gratuita per costruire un piano previdenziale su misura. Nelle oltre 130 filiali della Cassa di Risparmio di Venezia è disponibile PreviSanpaolo, il programma che permette di pianificare l'importo della pensione pubblica, capire di quanto integrare il futuro reddito per mantenere il tenore di vita raggiunto, individuare la soluzione integrativa più adatta alle esigenze specifiche. Sul sito www.carive.it, nell'area dedicata alla Previdenza, è disponibile un coupon che permette di ottenere una stima con PreviSanpaolo. Per integrare le forme di previdenza pubblica, Cassa di Risparmio di Venezia propone soluzioni multiple.

"In un momento di scelte importanti per i lavoratori italiani, i Consulenti del Lavoro si mettono in gioco - spiega il presidente dell'Ordine veneziano Antonio Vegna -, consci che il loro ruolo è fondamentale nel portare un contributo rilevante al futuro del sistema lavorativo. Per questo, riteniamo di offrire un servizio utile alla comunità mettendo a disposizione la nostra consulenza gratuita in materia di TFR".

"Noi mettiamo a disposizione la capillarità della nostra rete - sottolinea il direttore generale della Cassa di Risparmio di Venezia Massimo Mazzega - e disponiamo di un'offerta ampia, competitiva, flessibile che permette di scegliere tra diverse linee di gestione con differenziato profilo di rischio e di rendimento atteso, con una struttura dei costi semplice e trasparente."



COME CAMBIA IL TFR - La riforma - che riguarda solo ed esclusivamente le quote di TFR maturande dal 01.01.2007 - fa perno sue due principali novità: innanzitutto l'opzione, lasciata aperta per circa 11milioni di lavoratori del settore privato fino al 30 giugno 2007, di conferire il TFR futuro ad una forma di previdenza integrativa a scelta o di lasciarlo in azienda. In questo caso, se il lavoratore sceglie di non conferire la liquidazione ai fondi pensione, ma di mantenere il TFR in tutto o in parte, esso avrà una sorte diversa a seconda delle dimensioni dell'azienda: se l'azienda presenta fino a 49 dipendenti, il TFR resta all'interno della ditta. Se ha almeno 50 dipendenti l'azienda è tenuta a trasferire il TFR ad un fondo di tesoreria gestito dall'INPS. Nel caso che il lavoratore non esprima alcuna scelta scatta il meccanismo del silenzio - assenso.

In questo caso dal 1 luglio 2007 il datore di lavoro dovrà destinare il trattamento di fine rapporto al fondo complementare previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro o, in mancanza, ad una forma di previdenza collettiva aziendale o territoriale, se esistente, e in via residuale, al fondo pensione complementare gestito dall'INPS, (FONDINPS).

La scelta se destinare il TFR a fondi pensione per finanziare la pensione integrativa o mantenerlo in azienda dipende dalla valutazione di una serie di variabili. Destinare il trattamento di fine rapporto a un fondo pensione, infatti, significa che il lavoratore rinuncia alla somma che gli spetterebbe in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, a favore di una rendita aggiuntiva a quella che gli liquiderà, con il pensionamento, la previdenza pubblica. Una volta stabilito di destinare il Tfr a un fondo pensione la scelta è irrevocabile, mentre l'opzione a favore dell'azienda può essere revocata in qualsiasi momento.

Proprio per offrire una bussola e favorire l'orientamento in questa delicatissima materia, la collaborazione tra l'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia e la Cassa di Risparmio di Venezia offre un valido supporto consulenziale ai lavoratori attraverso l'iniziativa informativa del MESE DEL TFR.





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