Parlamentari e Professionisti a confronto
Russott Hotel (Ex Ramada)
V. Orlanda 4 Venezia – Mestre (VE)
Castello di Duino
Castello di Duino 32 – Duino Aurisina (TS)
Cantine Rotary
V. del Teroldego 1 - Mezzocorona (TN).
La riforma delle professioni è un argomento di attualità per l’intero Paese, dal momento che riguarda dottori commercialisti, avvocati, notai, giornalisti e molte altre figure chiave nell’economia nazionale e segue il processo di liberalizzazione già iniziato dall’attuale Governo nel luglio scorso con il c.d. “decreto Bersani”. Ma in Italia, in realtà, la maggior parte delle libere professioni sono già di fatto liberalizzate e ne è dimostrazione il fatto che, attualmente, nel Triveneto sono presenti circa 7000 dottori commercialisti e 3000 ragionieri, il 70% dei quali è peraltro di età inferiore ai 40 anni. Il trend di crescita dei professionisti negli ultimi anni è stato notevole. Basti pensare che, ad esempio, a Roma vi sono tanti avvocati quanti ve ne sono in tutta la Francia e che in Italia i revisori contabili sono quasi il doppio di quelli del resto di tutta l’Europa (140.000 in Italia contro 85.655 in tutto il resto dell’Europa). Un dato emblematico a dimostrazione che, se liberalizzazione significa maggior numero di professionisti, si tratta di una strada non percorribile per l’economia nazionale.
“L’incontro ha la finalità di proseguire il tavolo di confronto avviato il 20 novembre con i Deputati e i Senatori che ci rappresentano” afferma il Presidente della Conferenza Permanente dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie e Presidente dell’ODC di Venezia, Massimo Miani; “Si tratta di un percorso innovativo di dialogo con chi ci rappresenta al Governo per discutere le scelte politiche che riguardano l’economia del Nord Est. Il Triveneto ha avviato un’iniziativa pilota, cui ci auguriamo seguirà un confronto nazionale e l’obiettivo è tutelare anzitutto il mondo imprenditoriale garantendo un servizio qualitativo”.
Ma c’è di più. Nell’ambito dell’incontro, aperto anche ai giornalisti, verrà presentata in anteprima un’indagine sugli atti notarili stipulati ogni anno nel Nord Est e, più in generale, in Italia, per i quali la legge non richiede “ad substantiam” la forma della scrittura privata autenticata (né tanto meno quella dell’atto pubblico), salvo poi renderla di fatto ineludibile per ragioni connesse all’iscrizione degli atti medesimi al Registro delle imprese. Tale indagine mette, quindi, per la prima volta a nudo il costo dell’iter burocratico per le imprese e per l’intera società.
Il documento, che verrà consegnato ai presenti, rappresenta la prima indagine compiuta in Italia sull’argomento.