Veneto: studio per tutela e salvaguardia della salute
E proprio per far luce su tutto questo, sono stati effettuati due studi, promossi dalla Regione e realizzati dal Ctcras (Comitato tecnico scientifico di coordinamento regionale ambiente-salute) del Veneto, in collaborazione con l'Unità di riconversione del Polo industriale di Marghera, i dipartimenti provinciali dell'Arpav e di prevenzione della Asl, Provincia e Comune di Venezia. E’ stato inoltre realizzato un Atlante della mortalità in Veneto per gli anni 1981-2000: una sorta di fotografia di come sono variate le cause di morte negli ultimi decenni.
“Gli studi– ha detto l’Assessore Regionale alle Politiche Sanitarie Flavio Tosi “ha riguardato le emissioni di diossine, fortunatamente cessate, derivate da inceneritori di vecchia generazione e la correlazione diretta tra patologie respiratorie asmatiche o bronchiali e presenza nell’aria di fattori inquinanti, in particolare del PM 2.5 oltre che del PM10. L’atlante, invece” ha ribadito Tosi “servirà a vedere quali linee di azione si possono intraprendere per adeguare gli investimenti della sanità nella prevenzione”. “Quel che emerge, comunque “ha sottolineato Tosi “è la necessità di interventi, a livello governativo, per incidere in maniera strutturale, non a spot, su queste emissioni inquinanti che hanno una pesante ricaduta sulla salute dei cittadini oltre che, ovviamente, sui costi della sanità: le Regioni, da sole, infatti, non hanno la forza normativa né la possibilità economica per incidere adeguatamente sulle cause dell’inquinamento atmosferico, problema che non si risolve certamente con una giornata di blocco del traffico urbano, che ha solo l’effetto di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno”.
Il primo studio, riguardante gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute respiratoria, è stato basato su un campione di persone. In particolare, sono stati esaminati 254 bambini affetti da asma, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni; tra gennaio e marzo del 2005, per 70 giorni, i pazienti hanno effettuato per due volte al giorno la misurazione di due parametri della funzionalità respiratoria. L'analisi di questi dati, confrontati con quelli dell'inquinamento, hanno confermato la correlazione tra il peggioramento delle condizioni dei bambini con l'aumento, anche a livelli non superiori ai consentiti, della concentrazione di Pm 2.5, ossidi e anidride carbonica; lo studio ha inoltre verificato che il maggiore effetto si verifica il giorno immediatamente successivo all'aumento dell'esposizione.
Nel secondo studio, invece, sono state prese in esame singoli territori, per verificare il controllo sui sarcomi dei tessuti molli per valutare l’associazione tra l’esposizione a sostanze emesse – diossine – da inceneritori e lo sviluppo di tumori. Le zone esaminate sono state Venezia, Mestre e la Riviera del Brenta. Nello specifico, sono stati analizzati tutti i casi di sarcoma verificatisi tra il 1990 e il 1996, anno in cui molti inceneritori sono stati chiusi e quelli attivi sono stati modificati nella loro funzionalità, con filtri e tecnologie più moderne; è stato così verificato che gli inceneritori a più alto livello di emissione sono stati quelli per rifiuti urbani e che il rischio di ammalarsi di sarcoma è correlato sia alla durata che all'intensità di esposizione.
Invece l’atlante di mortalità, che utilizza la serie storica dei dati Istat dal 1980 al 2000, è composto, come detto, da mappe tematiche, che rappresentano la frequenza della mortalità per specifiche cause, grafici dei trend di mortalità e tavole che illustrano, per ogni decennio e per ogni causa di morte, il numero di decessi e quelli attesi. L'Atlante è completato dalla rappresentazione dei primi dieci gruppi di causa di morte e le dieci tipologie di tumori di cui più frequentemente ci si ammala in Veneto.
L’atlante è stato realizzato dal Centro tematico regionale di epidemiologia ambientale presso il servizio di epidemiologia dell'Asl 22 di Bussolengo (Verona), in collaborazione con la Direzione del sistema statistico regionale.
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