Anche Wind cede ed abolisce i costi di ricarica
Sulla società italo-egiziana, controllata dal magnate Naguib Sawiris, ieri si è scatenato un vero putiferio. I primi a partire all’attacco sono stati i consumatori, che hanno subito denunciato la compagnia per non aver abolito la sovrattassa applicata ai tagli sotto i 50 euro; quindi è stata la volta dell’Autorità per le comunicazioni, che ha chiesto un chiarimento «urgente». Il colpo finale è poi arrivato dal ministero per lo Sviluppo economico che nel tardo pomeriggio ha diffuso una nota che non ammetteva repliche: l’abolizione dei costi di ricarica deve riguardare «tutti i clienti attuali», per cui «subordinare l’eliminazione del costo fisso al passaggio ad un nuovo profilo tariffario per coloro che acquistano carte prepagate al di sotto di 50 euro non è in linea con la volontà del legislatore».
Di qui la decisione di Wind di allinearsi a quanto già deciso da giorni dalle concorrenti Tim, 3 e Vodafone. Una scelta fatta però controvoglia, tanto che in una nota striminzita emessa in serata si lancia una sorta di grido di dolore: il provvedimento adottato dal governo «non potrà non avere impatti negativi sugli assetti concorrenziali del settore». Superata questa resistenza finale si può però dire che l’operazione «addio costi di ricarica» è partita a gonfie vele.
Il Presidente
Carlo Garofolini
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