L’energia del futuro
“Nei serbatoi di tutte le auto” ha precisato la Coldiretti” dovranno essere aggiunte ai normali carburanti circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010. Si tratta di un determinate passo in avanti, sostenuto con la raccolta da parte della Coldiretti di quasi sessantamila firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per rispettare l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 % dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti, contribuendo così al raggiungimento del target fissato dal Protocollo di Kyoto. Un obiettivo rafforzato dall’ultimo Consiglio Europeo che ha previsto di espandere l’utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all’8%, attraverso un dialogo costruttivo, anche perché” sottolinea la Coldiretti “secondo la Commissione con il prezzo del petrolio attorno ai sessanta euro al barile la produzione europea di biodiesel ottenuta dalle coltivazioni agricole è competitiva con il normale carburante gi con le attuali tecnologie e senza considerare i minori costi ambientali determinati dalla riduzione dell’inquinamento. I biocarburanti derivano dalle produzioni agricole che l’agricoltura italiana produce in abbondanza ed in particolare il bioetanolo” ha spiegato la Coldiretti “viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall’esterificazione e degli olii vegetali ottenuti da colture come il colza ed il girasole”.
Ma quali sono i vantaggi in termini di salvaguardia dell’ambiente? “Con il biodiesel” ha sottolineato la Coldiretti “è possibile ridurre fino all’80% le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50% quelli di articolato e polveri sottili, mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e di oltre il 70% l’anidride solforosa”.
Ma alla base esistono anche motivi di carattere economico. “Gli aumenti record del prezzo del petrolio sono causa di una crescita di costi per le imprese e per i consumatori che vanno affrontati con interventi strutturali per individuare fonti di energia alternative e rinnovabili che consentano di uscire da situazioni di crisi ormai ricorrenti” ha precisato la Coldiretti. “Dalla luce, dalle coltivazioni di cereali e oleaginose e con il riciclaggio dei prodotti naturali è possibile produrre energia rinnovabile in grado di generare un circolo virtuoso che concilia il rispetto dell’uso corretto e non intensivo delle risorse ambientali con l’esigenza di ridurre l’inquinamento atmosferico.”
Ma in quali termini e con quali modalit si possono raggiungere questi risultati? “Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti ( biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell’allevamento e installando pannelli solari nelle aziende agricole” sostiene la Coldiretti “è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.”
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