Mercoledì 21 alle ore 17.30 nuovo appuntamento con gli autori al Centro Culturale Candiani. Nell’ambito di Scaffale aperto, sarà presentato il libro Un’altra strada di Giuseppe Fort, con interventi di Gianfranco Bettin, Salvatore Esposito, e Fabrizio Stelluto. All’entusiasmo molto spesso acritico, nell’autore è subentrato un senso di delusione nei confronti dei pochi risultati raggiunti, che coincide con il venir meno di tutto il programma di rinnovamento sociale a cui aveva dato la sua entusiastica adesione, sconfitto dal prevalere nella società di meschinerie e d’interessi bassamente furbeschi.

Un primo momento di autoironia e di spirito critico distruttivo, lascia però il posto ad un’attenta ricerca dalla quale emergeranno nuove motivazioni e nuovi progetti, forse meno dialetticamente motivati, ma consapevoli dell’impossibilità di ricondurre la condizione umana entro schemi razionalmente astratti. Tutto questo percorso, è narrato nei racconti-episodi contenuti nel volume che costituiscono una serie di istantanee del protagonista in un momento particolare della sua esistenza, fino all’inevitabile conclusione che l’uomo non può vivere senza illusioni e volontà di cambiamento.

Giuseppe Fort è noto negli ambienti culturali italiani come l’autore della trilogia Utopie, oggi in fase di ristampa.

Ne L’assedio di Gerusalemme, in Storia veneziana del trecento, in Le illusioni della ragione, egli ha analizzato con la tecnica del romanzo storico i tre percorsi tentati dalla società occidentale per aprirsi la strada verso il futuro: quello apocalittico, quello rivoluzionario e infine quello riformistico.

Avvalendosi poi della sua lunga esperienza di docente di letteratura e di funzionario di un partito di massa – tra loro complementari – ha recentemente affrontato nel romanzo L’insopprimile bisogno di libertà (Terra Ferma edizioni), il tema del passaggio da una società dominata e corrotta da una dittatura a una retta da metodi democratici.

Attualmente sta lavorando a un romanzo di fantapolitica: in una galassia lontana le grandi utopie otto-novecentesche si sono realizzate…