Clima: bene pioggia ma nei campi e’ allarme gelo e grandine
20/03/2007
Se non avranno carattere temporalesco e non cadrà la grandine sono certamente positive le piogge e la neve che consentono di ripristinare la “scorta” di acqua necessaria a scongiurare la siccità estiva dopo che nel 2006 sono piovuti in media in Italia solo 620,8 mm di acqua pari circa a quanto registrato nel 2003 (mm 619,6), un anno drammatico per la carenza idrica nei campi, sulla base di dati forniti dall'UCEA. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo del maltempo nella settimana della primavera, nel sottolineare tuttavia che in campagna è grande la preoccupazione per le annunciate gelate che rischiano di determinare danni incalcolabili alle coltivazioni che si trovano in una fase di crescita avanzata a causa dell'andamento climatico anomalo che ha provocato nelle piante fioriture anticipate particolarmente sensibili. L’inverno piu’ caldo degli ultimi due secoli secondo le rilevazioni dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr ha favorito - sottolinea la Coldiretti - la ripresa dell’attività vegetativa delle piante che sono in maggioranza già fiorite come nel caso di ciliegi, susini, peschi ed albicocchi mentre per melo e pero la fioritura avverrà a breve. L’arrivo di freddo e gelo con il nucleo di aria proveniente dalla scandinavia, che investirà l'Italia, a partire proprio dalle regioni frutticole del Nord come Trentino, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, rischia di far cadere gemme e fiori riducendo le produzioni delle piante da frutto. Dove sono presenti sono già stati predisposti per l’azione gli impianti di irrigazione antibrina, abbastanza diffusi nei meleti e nei vigneti della Valle dell’Adige, ed aperte le reti antigrandine disponibili a macchia di leopardo nelle diverse regioni. Le piante forestali come il faggio e le querce in montagna che hanno anticipato la ripresa dell’attività vegetativa sono invece particolarmente sensibili al peso della neve che rischia di danneggiare i rami. Se la colonnina di mercurio rimarrà sotto lo zero per alcuni giorni a rischio sono anche - continua la Coldiretti - verdure e ortaggi che sono maturati con settimane di anticipo e contemporaneamente: dai carciofi a tutte le insalate a pieno campo, lattughe, scarole, indivie ma anche cavolfiori, peperoni, broccoli, finocchi e pomodori. A preoccupare è anche il vento forte per i danni che può provocare alle strutture aziendali agricole come le serre e soprattutto l’eventuale arrivo della grandine che provoca danni irreparabili ai prodotti. La caduta della pioggia per essere efficace e ristabilire le riserve idriche deve avvenire - precisa la Coldiretti - in modo costante e durare nel tempo. Una esigenza poiché fiumi, laghi e bacini si trovano al di sotto delle medie storiche degli ultimi cinquanta anni su livelli che fanno temere il rischio siccità per la prossima stagione estiva quando le piante avranno bisogno dell’irrigazione per crescere. Ad avere per prime bisogno dell’acqua saranno le risaie del triangolo Pavia-Vercelli-Novara, ma successivamente le richieste riguarderanno tutte le principali colture: dal pomodoro al mais. Nel 2006 al Centro Nord - precisa la Coldiretti - si è registrato il record negativo delle precipitazioni dall'inizio del terzo millennio con le piogge che si sono ridotte di un terzo (29 per cento in meno) sulla base delle rilevazioni della stazione meteo di Piacenza, mentre a Roma sono quasi dimezzate (con un 46 per cento in meno). Un quadro preoccupante con la prospettive concreta che - continua la Coldiretti - nei campi il bilancio dei danni possa superare i 5 miliardi di euro causati da siccità, caldo e maltempo nel 2003. Un strumento di difesa contro i capricci del tempo - precisa la Coldiretti - è l’assicurazione che può aiutare a contenere i danni di natura economica in caso di raccolti “danneggiati” dal clima pazzo, come gelo, grandine, brina, eccesso di pioggia, vento forte e siccità. Dal 1 gennaio 2007 lo Stato ha ridotto sostanzialmente indennizzi per i danni causati nelle campagne dal verificarsi di eventi calamitosi, mentre è possibile beneficiare di un sostegno alla stipula delle assicurazioni. Una strada che - conclude la Coldiretti - va incentivata con maggiormente convinzione affinché si trasformi in un opportunità piu’ diffusa in agricoltura costretta a confrontarsi con cambiamenti climatici che rappresentano una nuova sfida per le imprese.
COLDIRETTI