“Primo Maggio tutto l’anno”
Il gruppo veronese dei Jacinto Canek, primo classificato, è composto da Andrea Pontara (chitarra), Mirko Fischetti (voce e percussioni), Francesca Longhin (voce e percussioni), Alessandro Cuscov (tastiere), Fabio dalla Bernardina (didjeridoo), Damiano Martignago (basso elettrico), Gabriele Consolini (batteria).
I Jacinto Canek nascono nel 2002 con il desiderio di ricercare un indirizzo musicale innovativo, che apra il rock a diverse culture musicali europee e mediterranee. Scale orientali si fondono a riff metal, percussioni africane scandiscono il ritmo a melodie pop e fraseggi ragga mentre suggestioni balcaniche esplodono con irruenza punk in un travolgente incrocio di stili guarnito da preziosi arrangiamenti synthetici ed echi di didjerido. Nel 2003 vincono il "Soundpark Rockcontest" a San Pietro in Cariano (Verona). L'anno seguente un loro brano viene trasmesso da radio Rai1, all'interno del programma Demo. Di li a poco esce l'album d'esordio, presentato alla Fnac di Verona e accolto con favore da "Il Mucchio Selvaggio" ("un CD che dimostra come, anche nell'odierno supermarket "usa e getta", sia ancora possibile osare..."), "Metal Shock" ("ritmiche quasi sempre indovinate e coinvolgenti..."), "Psycho" ("Un esordio che lancia segnali positivi, anche per l'originalità della proposta"), "L'Arena" ("...e' probabile che loro ascoltino metal, hip hop e canzone d'autore, senza barriere mentali") e Rockit.it ("La band riesce a gestire con perizia il melange sonoro creato, miscelando alla perfezione le varie componenti sino ad ottenere brani che uniscono grinta e melodia") Il nome e' dedicato alla figura di Jacinto Canek, un indio Maya che nel '700 lotto fino alla morte per la liberta' del suo popolo schiavizzato dai conquistadores.
Al secondo posto la poliedrica artista padovana Debora Petrina, che si è esibita al Banale con due brani per voce e pianoforte.
La Petrina passa con disinvoltura da una scena all'altra, dal pianismo classico al canto jazz, dalla performance alla sperimentazione sonora, dalla danza e dal teatro alla reinvenzione del repertorio del rock. I suoi studi musicali in Italia e all'estero (Accademie di Budapest e Lubiana) la portano ben presto a sviluppare progetti personali nell'ambito della musica classica, contemporanea e d'avanguardia: suona in prima esecuzione italiana opere di John Cage, Morton Feldman, Nino Rota, Eunice Katunda, Leos Janácek, György Kurtág, George Enescu e si esibisce in festival italiani e stranieri (Milano, Roma, Venezia, Londra, Strasburgo, L’Avana, Losanna, Lubiana, Budapest), oltre che per diverse emittenti radiofoniche (RAI RadioTre, Radio nazionale ungherese, RadioCittàFutura). Collabora regolarmente con l'Orchestra di Padova e del Veneto. Registra negli Stati Uniti un CD contenente composizioni inedite di Morton Feldman (Early and Unknown Piano Pieces, OgreOgress Productions) e prende parte al CD A Call for Silence del Sonic Arts Network (Gran Bretagna). Sempre in Gran Bretagna, alla Conway Hall di Londra, in occasione della presentazione del volume Morton Feldman Says, presenta per la prima volta un'interpretazione coreografata al pianoforte di Three Dances, scritte nel 1951 per la danza, che lei stessa esegue suonando.Viene invitata all'Avana dall'Instituto Cubano de la Música per il progetto Ojos de Pepa, in cui ricrea personalmente un ciclo di danze cubane d'autore. Nella stessa occasione presenta Don't Forget: Amnesiac, un ciclo di brani dei Radiohead rivisitati in modo personale con la voce e il pianoforte. Si dedica alla composizione originale e alla rielaborazione di canzoni del repertorio del rock, del jazz e popular, passando con nonchalance dagli standards a Nick Drake, dagli Who a Tori Amos. È arrangiatrice e compositrice per altri cantanti, e collabora stabilmente con Patrizia Laquidara, con cui presenta in numerosi festival Canzoni come nuove, una rivisitazione in chiave moderna delle canzoni venete tradizionali e d'autore. Debora è anche danzatrice e performer, e si avvale della collaborazione di compositori e artisti sonori quali Emir Bijukic e Nicola Buso. Le sue più recenti creazioni sono No toco, un assolo su sgabello amplificato, Quatuor pour la fin des murs, per trapano solista, e Terrafrana, una pièce sui cantieri edili.
Danza stabilmente nella compagnia Jennifer rosa, diretta da Chiara Bortoli, già danzatrice di Bernardot Montet, per OperaEstateFestival 2006 e altre rassegne nazionali. Collabora con la statunitense Sara Wiktorowicz, coreografa e già danzatrice della Galili Dance Company, in diversi progetti e residenze: OperaEstateFestival nel 2005, Gran Teatro di Groningen nel 2006, Oerol Festival a Terschilling (Olanda) nel 2007.
Terzi segnalati dalla giuria il gruppo padovano Piccola bottega Baltazar, formatosi nel 2000, è composto da Giorgio Gobbo (chitarra e voce), Sergio Marchesini (fisarmonica e pianoforte), Marco Toffanin (fisarmonica), Antonio De Zanche (contrabbasso), Graziano Colella (batteria).
La loro musica e le loro parole vivono in un piacevole stato di anacronismo, dove all'interesse per la canzone d'autore si intrecciano venature di musica popolare, classica e jazz.
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