UE: 50 anni, nuovi obiettivi per politica agricola
25/03/2007
L’agricoltura che ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo dell’Unione Europea garantendo l’autosufficienza alimentare dopo la penuria di cibo del dopoguerra è ora chiamata a svolgere ulteriori insostituibili funzioni nell’assicurare ai cittadini la sicurezza alimentare e ambientale, salvaguardando l’integrità di tre quarti del territorio dove operano le imprese agricole e offrendo il proprio contributo con la produzione nei campi di energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dal petrolio. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione della celebrazione dei 50 anni dei Trattati di Roma che hanno visto l’agricoltura protagonista con una politica comune che rimane la più integrata dell’Unione europea. La politica agricola comune (PAC) ha avuto con le riforme una forte evoluzione per rispondere alle nuove domande dei cittadini consumatori, ma molto resta da fare - ha precisato Marini - per recuperare risorse alla qualità e agli investimenti e per combattere le situazioni di rendita e l'assistenzialismo. Occorre - ha concluso il presidente della Coldiretti - proseguire con coerenza la riforma della politica agricola attraverso il riequilibrio e la qualificazione della spesa recuperando risorse per lo sviluppo dell'impresa con il disaccoppiamento totale e premiando i comportamenti virtuosi delle imprese. Secondo una analisi della Coldiretti su dati della Commissione Europea in Italia 610 imprese agricole, che rappresentano appena lo 0,04 per cento del totale, percepiscono oltre 252 milioni di euro all'anno dalla politica agricola comunitaria (Pac) che ha permesso, fino a ora, la sopravvivenza di una minoranza di imprese fortemente assistita dai contributi comunitari. Mentre il 90 per cento delle imprese agricole italiane percepisce meno di 5mila euro all'anno, una piccola minoranza di imprese riceve più di 200mila euro di contributi all'anno cadauna pari a ben il 6,8 per cento delle risorse destinate dall'Unione Europea all'agricoltura italiana. Si tratta di una situazione insostenibile in Europa che è destinata a modificare la propria politica con la fissazione di un tetto massimo agli aiuti come è avvenuto con la proposta di riforma della politica agricola statunitense, il cosiddetto Farm Bill. Tra gli elementi rivoluzionari del Farm Bill americano - conclude la Coldiretti - c'è anche la proposta di esclusione dai sostegni previsti per l'attività agricola di tutti coloro che denunciano un “reddito lordo” complessivo superiore a 200mila dollari. Per quelli che rientrano al di sotto di questo limite e che quindi possono beneficiare degli interventi rimane confermata la fissazione di un tetto massimo di 360mila dollari nei sostegni percepiti.
COLDIRETTI