Maltempo: salgono laghi e fiumi contro allarme siccita’
25/03/2007
L'arrivo della pioggia e della neve sta portando un po' di ossigeno a laghi e fiumi e in meno di una settimana sono saliti di diversi centimetri i livelli idrometrici che, nel Lago di Como a Malgrate, sono già 40 centimetri al di sopra della media storica, raggiunta anche a Sesto Calende sul Lago Maggiore, mentre resta per adesso di 40 centimetri al di sotto il livello del Lago di Garda a Peschiera. E' quanto emerge dall'ultimo monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia un trend che potrebbe contribuire a scongiurare il rischio di siccità estiva dopo che in una settimana è anche salito di oltre 20 centimetri il livello del Po a Pontelagoscuro. La recente ondata di maltempo - stima la Coldiretti - ha però già causato 100 milioni di euro di danni alle campagne dovuti soprattutto alla grandine che ha distrutto verdure, ortaggi e fiori sulle piante ma anche serre nel mezzogiorno, mentre al nord le preoccupazioni riguardano principalmente gli effetti del gelo sulla prossima produzione della frutta. Dove non si sono avute manifestazioni di carattere temporalesco con la grandine, la pioggia è stata però accolta con favore dagli agricoltori perché consente di ripristinare la scorta di acqua necessaria a scongiurare la siccità estiva dopo che nel 2006 sono piovuti in media in Italia solo 620,8 mm di acqua pari circa a quanto registrato nel 2003 (mm 619,6), un anno drammatico per la carenza idrica nei campi, sulla base di dati forniti dall'UCEA. Se la neve sciogliendosi lentamente è particolarmente efficace nel ristabilire l'umidità nei suoli, la caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve avvenire - precisa la Coldiretti - in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di aumentare i danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento favorendo frane e smottamenti. Una preoccupazione - conclude la Coldiretti - che interessa tutte le regioni considerato che ben il 7,1 per cento del territorio nazionale, per un totale di oltre 21mila chilometri quadrati, è considerato a rischio per frane e alluvioni.
COLDIRETTI
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