Chiusa a Basilea la conferenza d’area dei Veneti d’Europa
25/03/2007
Le associazioni venete dell’emigrazione continueranno a dare il loro apporto nella costante costruttiva presenza e nell’impegno civico e sociale nei vari Paesi d’Europa, per la costruzione di un comune sentire europeo sempre più condiviso e fecondo. Lo hanno ribadito in un documento approvato all’unanimità al termine della Conferenza d’area dei Veneti d’Europa che si è chiusa a Basilea in Svizzera, sotto la presidenza dell’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona. I delegati delle associazioni e dei circoli rappresentativi delle comunità venete sparse nel continente europeo al termine di tre giornate di dibattito, all’insegna del tema della mobilità nella nuova Europa che si sta costruendo, hanno riservato una specifica riflessione al 50.mo anniversario della firma del Trattati di Roma con i quali fu costituita la Comunità Europea. Nel documento approvato viene sottolineato che gli emigranti sono testimoni vivi di una reale cittadinanza europea e viene ricordato il grande contributo che l’emigrazione italiana e veneta ha dato in ogni fase del cammino della nuova Europa attraverso il lavoro, l’integrazione nelle comunità ospiti, la condivisione di comuni principi e stili di vita, lo scambio di idee e abilità, la vivace mobilità, facendo così crescere, maturare e realizzare il senso di appartenenza ad una comune casa europea. Dopo aver evidenziato la consolidata vocazione europea del Veneto e la grande apertura verso le nuove componenti dell’est europeo, i rappresentanti del mondo dell’emigrazione veneta in Europa hanno espresso l’auspicio che questo 50.mo anniversario faccia rifiorire convinzione e slancio per una ripresa del cammino dell’Europa, superando recenti scetticismi e divisioni che ne indeboliscono l’immagine e ne compromettono il futuro. Inoltre, si vorrebbe che anche nella nuova Carta Costituzionale europea ritrovassero vigore, adesione e legittimazione i principi solidaristici ed etici che da sempre hanno caratterizzato le comunità venete migranti e che affondano nelle più vive e radicate identità culturali dell’Europa, ispirate dalla cultura cristiana. Infine, nel documento è contenuta la raccomandazione ad affrontare sulla base di questi stessi valori le attuali emergenze del continente, tra le quali quella primaria è la nuova migrazione. Per quanto riguarda la conferenza, al termine dei lavori l’assessore De Bona ha annunciato la prossima formazione di tre nuovi comitati delle associazioni venete (in Lussembrugo, in Inghilterra e in Romania), che andranno ad affiancare dopo molti anni l’unico comitato finora presente in Europa, quello svizzero (CAVES)