Il presidente della Repubblica in Veneto
A fare gli onori di casa è stato il sindaco Cacciari, che nel presentare il territorio veneto al Presidente Napolitano ha fatto riferimento ad alcuni brani di Goethe, in cui si dà testimonianza della ricchezza culturale delle città venete, crocevia di Oriente ed Occidente da molti secoli. “Oggi l’armonia di questi luoghi deve essere continuamente ricreata e riconquistata, è questa la nostra missione politica: agire insieme per le città a partire dalle città stesse – ha spiegato nel suo intervento d’apertura Massimo Cacciari – le città e le Regioni hanno potenzialità enormi che meritano di essere al centro del programma di Governo, cui non chiediamo aiuti ma attenzione, non assistenza ma collaborazione”.
Sulla stessa linea anche gli interventi di Zoggia e Galan, che hanno puntato sulla necessità di nuovi strumenti per sostenere gli scenari di sviluppo che stanno interessando il Veneto, vale a dire un adeguato sistema di infrastrutture stradali e ferroviarie, un compiuto federalismo fiscale ed un nuovo codice delle autonomie. Il Presidente Napoletano, seduto in prima fila nella Sala Verde della Scuola Grande San Giovanni Evangelista, ha ascoltato con attenzione e dopo aver ricevuto in omaggio dalla Regione Veneto un vaso in vetro di Murano e dall’amministrazione provinciale una pergamena del ‘500, ha dato prova di conoscere da vicino la realtà veneta e del Nord Est in generale, per cui prova una simpatia umana fin dalla gioventù, come ha lui stesso dichiarato nel corso dell’intervento.
“Questa è l’area che negli ultimi decenni ha prodotto più trasformazioni e più progresso grazie ad uno spirito imprenditoriale e d’iniziativa, al ruolo determinante della cultura attraverso le università, le fondazioni e la Biennale, che hanno aperto il Veneto all’Europa e al mondo. Oggi, si aprono altri orizzonti di crescita, dalla riconversione di Porto Marghera ai nuovi sviluppi dell’aeroporto e del Porto di Venezia, che il Governo, nella sua piena autonomia, ha l’obbligo di prendersi in carico procedendo con la riforma del federalismo fiscale e con il sistema delle autonomie”.
Il messaggio che Napolitano ha voluto infondere ai rappresentanti della politica che lo ascoltavano, è stato ancora una volta nel nome della cooperazione e della “operosa serenità”, in grado di rispondere alle esigenze di un Paese, che non ha certo bisogno di rotture e tanto meno, nelle riforme istituzionali, di periodiche partenze da zero.
La visita del Presidente della Repubblica è proseguita con l’incontro a porte chiuse con i rettori delle università del Triveneto, mentre nel pomeriggio si è recato alla Fondazione dell’Archivio Luigi Nono, compositore veneziano di fama internazionale, conosciuto personalmente da Napolitano, poi alla Fondazione Cini nell’isola di San Giorgio. In serata, nelle Sale Apollinee de “La Fenice”, i brani musicali di Mozart e Beethoven sono stati suonati in suo onore. Domani invece, il Presidente si recherà a Mestre per inaugurare la Fondazione dedicata a Gianni Pellicani, suo storico amico e compagno politico, per poi trasferirsi nella città di Treviso.