Il Presidente Napolitano a Mestre
Giunto nel giardino della villa, Napolitano è stato accolto dal figlio di Pellicani, Nicola, con un breve discorso introduttivo, quindi hanno preso parola le autorità. “”La Sua visita, Signor Presidente, ha un significato profondo, perché è un riconoscimento delle capacità di Mestre e Venezia, città indissolubili: capacità di esprimersi a tutti i livelli del fare, dl pensare, del costruire” ha detto Cacciari. “Spesso” ha continuato il Sindaco “ la città si lascia andare a facili pessimismi, ma la Sua testimonianza mi – e ci – da grande fiducia. Il fatto che oggi siano presenti tutte le istituzioni significa che in questa città ci crediamo tutti.” Stoccata finale di Cacciari: “E’ finita l’epoca in cui la Regione guardava con diffidenza quello che succede a Venezia. Per questo riconoscimento, Signor Presidente, La ringrazio.”
Poi è stata la volta del Presidente Galan, il quale ha voluto anche ricordare la figura di Gianni Pellicani. “Era una persona intelligente, tenace, con uno spirito riformista per questa città. Era anche un gran divoratore di libri e di saggi, lo faceva per ampliare i propri orizzonti.”
Quindi Napolitano è entrato nella villa, dove invece sono stati esclusi i giornalisti, malgrado avessero esibito regolare pass, con tanto di nome e cognome, rilasciato dalla prefettura. Di fronte alle comprensibili proteste, i vigilantes hanno cercato di giustificarsi dicendo: “Abbiamo ricevuto disposizioni in tal senso, non metteteci in difficoltà.” Eppure, nonostante i vigilantes continuassero a respingere la stampa, più di qualche persona della folla è riuscita a parlare con il Presidente e la moglie, i quali si sono dimostrati molto affabili. C’è anche chi è riuscito a farsi fare un autografo. E’ stata Nadia De Lazzari, Presidente dell’Associazione “Pesce di Pace”. “Ho voluto l’autografo su questa pubblicazione, che è stata la prima ad avere una prefazione del Presidente Napoletano, da quando è un carica: eccola qui, si chiama “Il trialogo – l’altro, incontro tra un sacerdote, un rabbino ed un imam.”
Poi il Presidente è uscito dalla villa per andare a piedi fino a Piazza Ferretto. E durante il pur breve percorso Napolitano è stato accolto da un vero e proprio bagno di folla, incurante della pioggia. La gente faceva a gara per avere una stretta di mano, un saluto, un signora ha offerto una rosa alla moglie Clio; tanti gli applausi, i flash delle macchine fotografiche e gli scatti dai telefonini, sia in strada che dai balconi. Napolitano si è persino tolto il cappello per salutare i presenti. E tanti hanno cercato di attirare l’attenzione : “Presidente, guardi qui!” “Presidente, altri 100 anni!” Si sa, in queste occasioni i “violini” non mancano mai. Giunto vicino alla Torre, il Presidente ha incontrato gli studenti della scuola elementare “Berna”, visibilmente emozionati. Poi si è concesso un caffè nel bar “Bido”, dove i titolari gli hanno offerto un leone di San Marco fatto interamente di cioccolato e quattro bicchierini in vetro di Murano contenenti una mousse al cioccolato, latte e mandarino con crema di mascarpone. “Adesso appenderemo alle pareti una foto di questa visita” hanno detto i gestori del bar. Quindi il Presidente è salito sulla sua auto blu, scontatissima, per giungere alla sede del Gazzettino, per poi partire alla volta di Treviso. Pian piano la Piazza si è svuotata, gli operatori ecologici hanno tolto il cellophane dai bidoni della spazzatura, chiusi per motivi di sicurezza, insomma la situazione è tornata in breve tempo alla normalità. Ma tra la gente rimasta non si parla d’altro che della visita del Presidente.
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