Parte la quarta edizione di “LIMINA”
“LIMINA” ha permesso di far conoscere una rete di servizi attivi sul territorio e spesso poco conosciuti ai soggetti destinatari attraverso interventi di orientamento per adulti a rischio di esclusione sociale, favorendo la loro integrazione nel territorio andando ad agire sui loro problemi di inserimento, o reinserimento, sociale e di accesso ai servizi e alle opportunit che spettano di diritto a tutti i cittadini. Una particolare attenzione è stata rivolta alle donne, che dopo aver abbandonato il mercato del lavoro per dedicarsi alla cura della casa e della famiglia chiedono, dopo qualche anno, di reinserirsi nel tessuto economico e produttivo; ma anche a immigrati che tentano la strada dell’integrazione in un ambiente sociale, economico e professionale a loro pressoché sconosciuto. L’approccio ad una formazione orientativa, cui hanno contribuito tutti i partners coinvolti, ha fornito ai destinatari del progetto gli strumenti utili per muoversi autonomamente, per individuare le opportunit formative e le occasioni professionali più consone alle proprie esigenze.
Bruno Pigozzo, sindaco di Salzano ha commentato stamattina in conferenza stampa: «È un fatto inconsueto che così tanti comuni riescano a lavorare assieme e con continuit . Essere riusciti a mettere in rete tutti i servizi che un territorio può offrire è una leva importante anche per la prevenzione dell’evolversi più grave di problemi di integrazione sociale».
«Il bilancio di questa esperienza di tre anni è sicuramente positivo – ha commentato Sandro Dal Piano, direttore Agenzia servizi formativi EnAIP di Venezia - sia per il successo di consensi e le prospettive aperte dall’intervento, sia per l’interazione tra i diversi operatori coinvolti. In un momento in cui tutti lamentano i tagli alle risorse, noi abbiamo compreso che è meglio unire le forze, mettendoci assieme, anche per chiedere più risorse, ma su progetti ben mirati».
«Il progetto non d risposte a chi chiede un lavoro - ha voluto sottolineare Sabrina Busatto coordinatrice del progetto –, le persone sono accompagnate prima a comprendere le loro reali esigenze, e poi ad accedere ai servizi del territorio più adatti a loro. Dunque un progetto non solo di orientamento al lavoro ma di costruzione di un bilancio e di un percorso personali».
A testimonianza del coinvolgimento del privato sociale nel progetto, Cristian Rosteghin presidente ACLI Venezia ha detto: «Abbiamo accettato ben volentieri il coinvolgimento in questo progetto perché mira ad una proposta personalizzata senza partire da un pacchetto di corsi offerto da un ente formativo né dalle esigenze esclusive del mercato del lavoro di un territorio. Al centro mette la persona».
Ciò che ha contraddistinto il progetto è il numero di utenti raggiunti, di gran lunga superiore alle previsioni: nel 2003 i destinatari effettivi del progetto sono stati 118, nel 2005 127, con una tipologia di utenza che ha visto il netto coinvolgimento di donne (100) rispetto agli uomini (27) residenti principalmente nel veneziano. Dall’analisi delle schede intervista-accoglienza qualche dato: 50 su 127 tra i soggetti sono italiani e il numero degli adulti oltre i 36 anni è considerevolmente aumentato sia tra italiani che stranieri, un’et in cui energie e potenziale professionale dovrebbero essere al pieno dell’espressione. L’86% del totale non ha la licenza elementare (si tratta principalmente di stranieri privi di un titolo di studi riconosciuto in Italia); su 127 persone registrate 113 risultavano disoccupate, 12 in stato di occupazione e 2 studenti. Sta per prendere l’avvio la quarta edizione di LIMINA che vede allargare la rete dei partner.
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