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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Urbanistica: approvato piano “tra Brenta e Bacchiglione”

11/04/2007
Il Consiglio Comunale di Piove di Sacco (Padova), riunito in seduta congiunta con i Consigli Comunali di Arzergrande, Brugine e Pontelongo alla presenza dell’Assessore Regionale alle Politiche per il Territorio Renzo Marangon, ha adottato il Piano di Assetto Territoriale Intercomunale (PATI) “Tra Brenta e Bacchiglione” redatto in copianificazione con la Regione Veneto. Il PATI, che costituisce la carta dell’autonomia urbanistica dei quattro comuni, con un territorio di 80 km quadrati e 33 mila abitanti, associa strettamente la trasformazione del territorio con il risanamento ambientale e paesaggistico, promuovendo la riqualificazione degli spazi dei centri urbani e della campagna utilizzando in maniera sistematica gli strumenti della perequazione urbanistica e del credito edilizio. “Un lavoro – ha sottolineato Marangon – di grande qualità e altrettanto significato, che dimostra come gli Enti Locali veneti abbiano raccolto positivamente la sfida innovatrice della nuova legge urbanistica regionale nei suoi tratti più qualificanti, come la copianificazione e la capacità di guardare ad un territorio omogeneo aldilà dei ristretti confini comunali”. L’ambito intercomunale ha infatti consentito di individuare un assetto strutturale del territorio e di superare la frammentazione dei temi locali. L’individuazione della nuova viabilità di circonvallazione ad ovest del centro di Piove di Sacco è stata colta come un’occasione per determinare una prima linea di organizzazione strutturale con 3 elementi qualificanti: 1) le aree comprese tra il nuovo anello infrastrutturale ed il centro urbano destinate a costituire una vasta cintura verde, in grado di fermare la saldatura potenziale dei centri abitati. La progressiva forestazione di questi ambiti, a partire dai nodi della rete ecologica esistente, associata al completamento dei centri urbani, attraverso la procedura del credito edilizio. 2) Il completamento dei centri urbani di corona, dislocati lungo l’antico percorso del Medoacus, in ambiti sufficienti per assicurare margini di crescita e la localizzazione di servizi pubblici qualificati. 3) La salvaguardia e riqualificazione del territorio agricolo, valorizzando i temi ambientali e paesaggistici. Rispetto a questi tre elementi, è emerso il ruolo strategico dal punto di vista ambientale della fascia agricola che sta alle spalle dei centri abitati di Brugine, Campagnola ed Arzergrande, compresa tra i corsi d’acqua Schilla ed Altipiano: un corridoio ecologico diretto verso la laguna di Venezia, in cui attivare politiche di forestazione lungo le connessioni ecologiche, orientate alla produzione di biomassa con essenze arboree a rapido ciclo di crescita, nonché di incremento del patrimonio faunistico-venatorio. Gli obiettivi definiti dal PATI sono, in sintesi, la messa in sicurezza del territorio e del sistema insediativo dai rischi di dissesto idrogeologico; la riduzione della frammentazione ambientale, assicurando l’incremento della continuità territoriale, recuperando le discontinuità alle vie di transizione della fauna mediante specifici interventi di mitigazione dell’impatto ambientale, l’incremento della biodiversità, la continuità dei corridoi ecologici; la tutela e promozione del paesaggio naturale, fluviale, agricolo storico e delle bonifiche, nonché il paesaggio urbano storico e della contemporaneità, salvaguardando e valorizzando gli Ambiti territoriali di importanza paesaggistica, i Contesti figurativi, la Rete degli itinerari di interesse storico testimoniale e paesaggistico, i Quadri paesaggistici, ed i Coni visuali; la riqualificazione degli insediamenti esistenti con azioni di riduzione della congestione, il recupero dei tessuti edilizi degradati e degli edifici incongrui, rinforzando e riqualificando le polarità commerciali e produttive esistenti; il contenimento del consumo di suolo con la definizione di limiti specifici alla sottrazione di suolo agricolo, la limitazione della quota di superficie impermeabile, la progressiva riduzione della quota pro-capite di suolo impermeabile e di superficie insediativa; la soddisfazione delle necessità di crescita e di benessere dei cittadini in una cornice di incremento della densità territoriale, entro limiti definiti di densità edilizia; il miglioramento della dotazione dei servizi con l’innalzamento degli standard per abitante insediato, differenziato ed articolato per Ambiti Territoriali Omogenei, la localizzazione di attrezzature di notevole rilevanza e luoghi destinati a funzioni diverse (per l’istruzione, religiose, culturali e associative, per lo svago il gioco e lo sport, l’assistenza e la sanità, amministrative, civili, per l’interscambio, per gli impianti tecnologici di interesse comune).



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