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Polesine: inaugurato il Centro di Educazione Naturalistica

12/04/2007
Due locali attrezzati con un’esposizione didattica permanente ed un laboratorio per le attività naturalistiche con gli studenti, il tutto immerso nell’Oasi di Ca’ Mello, una palude di acqua dolce di circa quaranta ettari in comune di Porto Tolle, nel rodigino, e facente parte del Parco Regionale Veneto “Delta del Po”.

Il Centro di Educazione Naturalistica dell’Oasi di Ca’ Mello, frutto di un recupero architettonico delle abitazioni tipiche del Polesine chiamate “grata tera”, nasce da un progetto voluto, realizzato e finanziato dall’azienda regionale “Veneto Agricoltura” in sinergia con il Consorzio di Bonifica “Delta Po Adige”, in particolare per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione ambientale all’interno del Parco. Il nuovo centro, inaugurato alla presenza di tutti coloro che hanno contributo alla sua realizzazione (vale a dire Corrado Calligari, amministratore unico di Veneto Agricoltura, Fabrizio Ferro e Lino Tosini per il Consorzio di Bonifica “Delta Po Adige”, i rappresentanti del consorzio di imprese locali che hanno per quest’anno in gestione il locale e le autorità politiche locali), intende essere il punto di riferimento di attività di educazione ambientale per le scuole del territorio oltre che per orientare un turismo ambientale sempre più presente. Nell’oasi infatti, partendo proprio dal nuovo centro, si possono effettuare visite guidate a cavallo, a piedi o in bicicletta lungo i percorsi che costeggiano i laghetti, attività di “bird watching” con guide specializzate e brevi soggiorni per scuole, gruppi associativi o singoli appassionati degli ambienti naturalistici, dato che lo stabile dispone anche di un’area di accoglienza e di ristoro.

Oltre all’Oasi, l’area gestita da “Veneto Agricoltura” comprende circa 150 ettari di superficie, fino alla zona chiamata Biotipo Bonello, dove sui terreni non più coltivati è stata realizzata una fascia boscata, di oltre 80 ettari, con latifoglie tipiche degli ambienti litoranei, vale a dire leccio, roverella, frassino, salici e pioppi. Grazie alla collaborazione con il consorzio di bonifica, sono inoltre stati realizzati numerosi specchi d’acqua con una profondità variabile, allo scopo di favorire la sosta di anatidi e di altre specie di uccelli.

Oggi l’Oasi rappresenta pertanto un luogo dove si possono approfondire tematiche di ordine naturalistico-ambientale, ma niente vieta che con l’arrivo della bella stagione (ma fino a metà giugno o da settembre, evitando i mesi di caldo torrido) si scelga di raggiungere il Polesine, a ridosso della Sacca degli Scardovari, per una giornata all’aria aperta fra storia, tradizioni e natura.

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