Radicchio di Chioggia: è già crisi
La campagna del radicchio precoce, l’ultimo spicchio di coltura su cui i produttori facevano affidamento per aggiustare i bilanci annuali delle proprie aziende, è praticamente iniziata appena dopo le festività pasquali, ma, complice una situazione meteorologica che fa velocemente maturare il radicchio e costringe gli ortolani ad una frenetica raccolta per non farlo sovramaturare, associata ad una massiccia presenza sui mercati di un’ampia gamma di produzioni nazionali d estere (non è un mistero che il radicchio di Chioggia è oramai coltivato in tutto il mondo), i prezzi non sono mai decollati, anzi stanno rapidamente precipitando.
Sono ormai alcuni giorni che le quotazioni sono appena sopra ai 20 centesimi (produrre il radicchio precoce, che deve essere protetto nel suo primo periodo di vita, costa più di 50 centesimi al chilo) ed i mercati locali restano ingolfati (a Brondolo arrivano circa 2000 quintali al giorno) dal prodotto non essendo presenti tutti i tradizionali compratori dato che alcuni ancora stanno operando su altre piazze.
Nell’incontro di lunedì prossimo verranno valutati i vari aspetti del problema e concordate le linee comuni d’intervento. La disperazione dei produttori potrebbe spingere ad azioni eclatanti, anche se, molto più prudentemente, le organizzazioni sono orientate a sviluppare azioi di marketing a livello locale, come offrire il radicchio ai turisti che ogni fine settimana oramai affollano le spiagge di Sottomarina, Isola Verde e Rosolina.
Coldiretti Chioggia - silvano.bugno@coldiretti.it
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