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“Arp Jean e Sophie Taeuber – Dada e oltre”

07/04/2006
Centoquaranta opere: soprattutto dipinti e sculture , ma anche disegni, collages, mobili, progetti di architettura e arredamento, arazzi, acquerelli, gouache, marionette…frutto di due artisti che hanno contribuito, con modalità diverse ma parallele, a modificare il percorso dell’arte del Novecento. E’ quanto si può vedere alla mostra “Arp Jean e Sophie Taeuber – dada e oltre”, inaugurata il 7 aprile e che resterà aperta al pubblico al secondo piano del Museo Correr dall’8 aprile al 16 luglio 2006.

Hans Jean Arp, scultore astrattista-surrealista e Sophie Taeuber-Arp, pittrice astrattista e scultrice, coppia sia nell’arte che nella vita, sono i protagonisti della mostra, promossa dai Musei Civici Veneziani, in collaborazione con l’Ambasciata di Svizzera in Italia, Pro Helvetia, la Fondazione Arp-Taeuber di Clamart-Parigi, la Fondazione Arp-Hagenbach di Locarno e la Fondazione Arp und Sophie Taeuber-Arp di Bahnhof Rolandseck.

Le opere esposte, provenienti da importanti musei europei e da prestigiose collezioni private - tratteggiano efficacemente gli esiti espressivi e l’intreccio dei rapporti professionali e personali tra i due artisti.

Molto variegato l’uso dei materiali: carta, china, bronzo, stoffa, legno, gesso, pietra calcarea, per citarne alcuni, in una mostra che indaga i rapporti umani e artistici tra Hans Jean Arp e Sophie Taeuber-Arp con l'intento di sottolineare soprattutto gli aspetti del sodalizio artistico del primo periodo della loro unione, tra il 1916 e la metà degli anni Venti, quando la coppia operava in Svizzera, e in modo particolare a Zurigo nel pieno fermento del movimento dadaista che nasce, com’è noto, in quell’anno al Cabaret-Voltaire e che rivoluzionerà l’idea stessa di arte, oltre a mettere in discussione valori e significati del vivere o concetti quali modernità, convenzione, comunicazione, linguaggio.

Non solo disegni o sculture, quindi. “Io sono il grande questoquelloequestaltro”, scritta proprio così, è infatti uno degli scritti di Jean Arp che si possono leggere sulle pareti delle sale, visitando la mostra.

Il percorso espositivo indaga dunque l'esperienza DaDa dei coniugi Arp, fino al trasferimento a Parigi, con la costruzione della casa di Clamart e quindi il ritorno a Zurigo dove Sophie Taeuber morirà in un drammatico incidente, ma sottolinea anche gli esiti espressivi del rapporto profondo tra i due artisti: affinità e divergenze, immaginario comune e opposto, forza e difficoltà di un’unione artistica e personale che continuerà idealmente nell'opera di Arp, anche dopo la prematura scomparsa della moglie avvenuta nel 1943.:”…da quando te ne sei andata, ringrazio ogni giorno che passa. Ogni giorno trascorso mi avvicina a te”.

L’esposizione sottolinea le affinità e le divergenze, l’immaginario comune e quello opposto, la forza e le difficoltà di una comunione destinata a continuare idealmente nell’opera di Arp, anche dopo la prematura scomparsa della moglie.

La mostra documenta inoltre da un lato il ruolo di Sophie nell’ambito più strettamente vicino al design e alla progettazione d’interni nel contesto Bauhaus, dall’altro i legami tra Arp e Venezia , dal Gran Premio della Scultura alla Biennale del 1954, all’amicizia con Peggy Guggenheim.

Il progetto si integra con l’esposizione su Arp illustratore e poeta, allestita nello spazio Culturale Svizzero di Venezia dall’8 aprile al 28 maggio.

Il comitato scientifico, presieduto da Giandomenico Romanelli, comprende Elena Càrdenas Malagodi, Stefano Cecchetto, Rainer Hüben, Walburga Krupp, Dieter G. Lange, Lorenza Trucchi, Claude Weill.



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