Dalle fontane sgorga l’acqua della fratellanza di Babele
E’ il primo pensiero venuto in mente a più di qualcuno nell’ammirare gli otto scultori protagonisti di NantoPietra 2007, il 14esimo Simposio Internazionale di Scultura in Pietra di Vicenza, che si è concluso a Nanto. Un microcosmo etnico, di artisti affratellati dal Simposio, in posa per la foto di rito, uniti nell’arte, allegri nonostante la penalizzazione di una classifica. Un piccolo segno di sfida a chi, dovunque, in questo mondo travagliato, ogni giorno è travolto dall’incomunicabilità. L’occasione è stata un concorso artistico, piccolo, a suo modo immenso, sul tema delle fontane e dell’acqua. La sete sì, è un male di tutti, ma ben opposto è il segnale di questi artisti: con la loro fraterna allegria, nella stupenda Sala delle Armi di Villa Pigafetta-Camerini di Montruglio, sono diventati messaggeri di pace, anche se alcuni sono figli di guerre e persecuzioni.
La giuria ha stilato la graduatoria di merito, tenendo presenti le considerazioni del presidente, l’esimio professor Franco Barbieri, concernenti i criteri di valutazione: la capacità d’interpretare il tema “La fontana”, l’orginalità della forma plastica, la valorizzazione delle qualità della materia usata (la pietra berica) e la rifinitura dell’opera. Sulla base di un’ampia e libera discussione, la giuria ha scelto di affidare il primo premio a “Specchi di cielo”, l’opera di Fernando Pinto, scultore colombiano di 31 anni, per l’originale e poetica realizzazione di una fontana a scorrimento orizzontale, su una labirintica canaletta, che fiorisce in dieci concavità circolari per poi scivolare nel territorio circostante.
Il secondo premio è stato assegnato a Pompeo Massaro, maestro scultore di Pistoia, per l’interpretazione classico/barocca della sua “Fiore d’acqua”, fontana a zampillo su un grande e duramente lavorato rosone centrale, molto mosso, così da moltiplicare gli scorrimenti ed i riflessi dell’acqua.
Il terzo premio è andato ex-æquo a “Fonte di vita”, della vicentina Crstina Cicero, per la buona progettualità, collegata a una soluzione di design, e per l’accurata realizzazione tenendo presente anche l’aspetto della circolazione dell’acqua all’interno e dell’inserimento ambientale con scorrimento bilaterale; ed allo scultore armeno Harutyun Yekmalyan, con “Sorgente del Toro”, per l’eleganza scultorea e l’efficace scelta dello scorrimento dell’acqua sul dorso e sui rilievi del basamento, anche se, ha sottolineato la giura, la tipologia dell’animale (toro/bisonte) è un po’ distante dai caratteri del territorio.
Un attestato di partecipazione è stato consegnato agli altri artisti intervenuti a NantoPietra 2007, Choi Ji Hoan (Corea del Sud), Hassan Kamel Hassan (Egitto), Luis Angel Sifuentes Gonzales Mamanka (Perù) ed al genovese Stefano Grattarola, i cui bozzetti erano stati selezionati tra i 132 progetti pervenuti a Nanto per l’ammissione al Simposio. La giuria ha rilevato e verbalizzato come tutte “le otto opere eseguite risultano di buon livello ed adeguate alla funzione ambientale”.