Venerdì 27 alle 17.30, al Centro Culturale Candiani, appuntamento con Le attività produttive mestrine, attrici e spettatrici della Mestre in crescita, tavola rotonda conclusiva con il Centro Studi Storici, di Mestre nell’ambito de La Fabbrica della Cultura di aprile. Nell’inconbtro, Sergio Barizza, Giuseppe Bortolussi, Giorgio Sarto, Gianfranco Vecchiato, Massimo Venturini, Ugo Ticozzi, Luigi Ruggiu e Roberto Stevanato, parleranno delle storiche attività che tanto hanno contribuito allo sviluppo della città alla luce anche di quanto emerso negli incontri precedenti.

Ricordiamo inoltre, al quarto piano del Centro la piccola mostra fotografica dal titolo Aria di quei tempi, sulle attività produttive in città.

Il recupero della storia antica della città, elemento fondamentale da valorizzare per la costruzione della storia futura, è la difficile battaglia che il Centro Studi Storici da oltre quarantacinque anni sta conducendo per sensibilizzare le autorità, ma anche i mestrini, sul diritto ad una migliore qualità della vita e ad una città vivibile. Partire dal poco di antico e di ambiente naturale che si è preservato, è indispensabile per mettere le basi della città del futuro, una Mestre nella quale tutti i cittadini si riconoscano e dove la parentesi novecentesca, con le sue pesanti contraddizioni ed eredità, sia elemento da studiare ma non certo da imitare.

Il Centro Studi Storici di Mestre nasce nel 1961, negli anni del grande sviluppo industriale e demografico della Terraferma e del sacco edilizio di Mestre.

L’Associazione, scientifica e culturale senza scopo di lucro, ha come finalità lo studio e la divulgazione della storia di Mestre e del territorio di Terraferma ed è divenuta negli anni punto di riferimento culturale e coscienza critica della città. Il Centro Studi Storici di Mestre ha sede in Villa Pozzi, Via Gazzera Alta 46, dove è possibile consultare la più completa biblioteca storica su Mestre e la Terraferma e visionare il centinaio di pubblicazioni edite dall’Associazione.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

La mostra, è visitabile fino al 29 aprile negli orari di apertura del Centro.