Carrara: "le terrazze terapeutiche"
L'iniziativa, nata da un'idea di ANVE, ha incontrato l’interesse di questi due enti pubblici poichè, da studi risalenti già agli anni '80, si è capito come il "verde" possa essere di enorme aiuto non solo per i pazienti ricoverati in strutture tecnologiche ma anonime, ma anche per i visitatori e per il personale. Gli effetti terapeutici del verde possono essere prodotti da un'esperienza attiva di coltivazione e manipolazione delle piante (terapia orticolturale) oppure da una semplice fruizione di spazi verdi, i cosiddetti giardini terapeutici; si tratta in questo caso di giardini che hanno in comune la caratteristica di favorire processi di guarigione dei malati o di ristabilimento da fattori stressanti o comunque di produrre effetti positivi sullo stato di benessere di coloro che li frequentano. In sintesi, tutto questo aiuterebbe a migliorare le condizioni fisiche, emotive e sociali delle persone coinvolte.
L'incontro di ANVE con i responsabili del reparto oncologico di Massa e con la Facoltà di Agraria di Perugia ha dato inizio ad una collaborazione fattiva suggellata da una convenzione triennale, che ha lo scopo di monitorare i cambiamenti che avvengono nei pazienti ricoverati in reparto ma anche dai parenti e dal personale e dove le terrazze, che si inaugureranno appunto il 26 aprile, diventeranno "giardini terapeutici".
"ANVE ha voluto fortemente partecipare a questo progetto non solo perchè crede fermamente nella sua validità scientifica e medica - ha detto il presidente Maurizio Lapponi - ma anche perchè l'associazione, che raccoglie imprese private che operano nel settore vivaistico, vuole aprirsi al sociale e mettere a disposizione di tutti le proprie competenze e le proprie conoscenze." Nel reparto oncologia di Carrara sono state allestite a giardino due terrazze di 20 mq l'una: in esse sarà possibile coltivare alcune piante e sedere per vedere il verde studiato e disegnato da architetti del paesaggio che hanno trascorso ore con i degenti e con il personale sanitario per meglio definirne i contorni e rendere accogliente e agevole l’ambiente ospedaliero. Un piccolo ma significativo primo passo per cercare di dare più serenità a chi vive quotidianamente nella sofferenza.