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Veneto-Lombardia: nasce Associazione dei Comuni Confinanti

26/04/2007
Oltre 40 Comuni confinanti con il Trentino Alto Adige hanno dato vita all’Associazione dei Comuni Confinanti con l’obiettivo di riunire tutti quei paesi delle province di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno in un unico fronte comune per il riconoscimento politico ed economico dei disagi derivanti dal trovarsi a pochi passi dalle Province Autonome più ricche di Trento e Bolzano. È la prima volta che si realizza concretamente un progetto di unione e associazionismo tra i Comuni che appartengono a Regioni e Province diverse, su un territorio che si distribuisce sul oltre 400 chilometri di distanza, con Amministratori Comunali trasversalmente appartenenti a tutti gli schieramenti politici. Un unico denominatore comune, apparentemente ininfluente ma che nella realtà risulta determinante nella drammatica convivenza ravvicinata con i facoltosi comuni trentini e i meno abbienti comuni delle regioni a sistema ordinario.

Lombardia e Veneto, cinque Province, 40 Comuni, oltre 125.000 residenti, due delegati per ogni Provincia neoeletti a costituire il Coordinamento della neo associazione con sede a Bagolino, nel bresciano, e che ha come coordinatore Marco Scalvini, sindaco di Bagolino, eletto all’unanimità dai Comuni aderenti all’iniziativa.

Marco Scalvini, geometra, trentanovenne sindaco, al suo secondo mandato e membro del Comitato delle Regioni dell’UE a Bruxelles, è infatti Ideatore, promotore e realizzatore dell’associazione ed è salito alla ribalta delle cronache politiche per l’acceso confronto con il Presidente della Regione Lombardia minacciando un Referendum di annessione al Trentino.

“Dopo quasi due anni di assiduo impegno e sacrifici si è realizzato ciò che tanti pensavano essere solo un impossibile e utopico sogno – dichiara il neoeletto Presidente Marco Scalvini – A Recoaro Terme abbiamo dato vita ad un nuovo sistema di fare politica che trova nell’unione e nella coesione tra Amministratori, una concreta opportunità per rispondere ai bisogni della nostra gente”.

All’unanimità e tra gli applausi il neoeletto Coordinatore Scalvini ha lanciato la sfida al mondo politico con un severo giudizio nei confronti di tutti quei politici “politicanti” che per ignoranza dei fatti o per superficialità non hanno dato le giuste risposte a quelle comunità che si apprestano o hanno già ricorso all’istituto referendario per l’annessione a Trento e/o Bolzano.

“L’Associazione non si occupa di contrastare o appoggiare referendum popolari per la modifica dei confini regionali, ma mi permetto di osservare – aggiunge Marco Scalvini – che se la gente dei nostri Comuni, esasperata e delusa, esprime la legittima volontà di cambiamento con oltre il 90% dei consensi, questa è la prova concreta dell’inadeguatezza della politica a risolvere i disagi socio-economici subiti. Il fallimento del Sistema non sta in quei comuni che se ne vanno ma va ricercato in coloro che non hanno saputo dare dignità, speranza e considerazione a quella gente semplice che a pochi chilometri di distanza vede la soluzione ai propri problemi”.

Vale a dire, contributi per le prime case delle giovani coppie, sostegni e sgravi per le aziende, servizi socio-sanitari garantiti, attività di sostegno culturale al territorio e all’istruzione con incentivi alla formazione e accesso al mondo del lavoro, strutture e infrastrutture, strade e vie di comunicazione tra vallate e montagne: tutto questo oltre il confine comunale, a portata di mano, a soli pochi chilometri e facilmente raggiungibile.

Problematiche certamente comuni a tutti i comuni di montagna ma accentuate nelle drammatiche emigrazioni di gente e aziende dei comuni di confine.

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