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Bonifica e turismo: un’accoppiata vincente

27/04/2007
Valorizzare, anche turisticamente, i territori veneziani tra i comuni di Dolo, Stra, Fossò, Camponogara, Vigonovo, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, fino a Chioggia, zone di competenza del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta: è un’idea che piace sempre più, oltre ad essere la carta vincente per coniugare necessità (la Bonifica) e virtù (la bellezza del territorio). Se ne è discusso durante un convegno, tenutosi nell’impianto idrovoro di Santa Margherita in Codevigo, nel padovano.

Il progetto rientra nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Interreg – IIIA Italia Slovenia 2000/2006 ed è cofinanziato dall’Unione Europea mediante il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

“L’obbiettivo è quello di promuovere la conoscenza del nostro territorio, specialmente la zona della Sesta Presa e le opere di difesa idraulica - ha detto Eugenio Zaggia, Presidente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta. “La storia di questi comuni - ha aggiunto - non può, infatti, essere dissociata dalla regimazione delle acque; inoltre è importante la collaborazione con la Slovenia in una logica di costruzione europea.”

“La Bonifica ha un ruolo centrale nelle scelte della Provincia di Venezia, di cui è testimonianza l’impegno dell’Assessore all’Agricoltura, Giuseppe Scaboro, ad organizzare al più presto un incontro con i consorzi di bonifica, il cui comprensorio ricade anche nel veneziano” ha detto Claudio Ceselin, intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione di Ca’ Corner.

“Questa è un’area particolare, perché racchiusa tra terraferma e mare, intervallata dalla laguna. Vogliamo dimostrare ai cittadini, ma anche ai turisti, le potenzialità di questo territorio” ha affermato Luciano Salvò, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Padova.

E’ seguita la relazione di Francesco Veronese, Direttore del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta, che ha illustrato la storia del territorio della zone costruito nei secoli tramite un incessante lavoro di bonifica idraulica.

La modifica dell’assetto idraulico del territorio si ebbe soprattutto quando la Repubblica di Venezia, preoccupata di salvaguardare Venezia e la sua laguna, a partire dal 1500 deviò i fiumi i quali, specialmente nei periodi di piena, trasportando grandi quantità di sedimenti, mettevano a rischio la navigabilità e le attività della città lagunare.



“La storia di terre ed acque non è finita! Nel bacino scolante nella laguna, la Regione Veneto ha incaricato il Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta di realizzare una serie di interventi per una spesa complessiva di circa 43.000.000,00 di euro per il disinquinamento delle acque (ad esempio lavori di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, manufatti di regolazione delle acque governati da un sistema di telecomando e telecontrollo) “ ha affermato Veronese.



“Bisogna considerare questo territorio con delicatezza ed accortezza, ma soprattutto, occorre sinergia tra i Comuni, superando i campanilismi” ha affermato Guido Moressa, Presidente del G.A.L. (Gruppo d’Azione Locale) “Le Terre Basse già Antico Dogado”.



Un plauso è arrivato anche dalla Regione Veneto. “Gli impianti idrovori, i canali, i manufatti e tutte le opere di bonifica ci rimandano alla storia.



Riandare a ciò che hanno realizzato i nostri antenati non è solo fare memoria del nostro passato ma è comprendere il territorio di oggi, il suo assetto e i suoi equilibri. E’ molto impegnativo, ma dà grandi soddisfazioni” ha detto Barbara Degani, Presidente della Commissione per Venezia del Consiglio Regionale del Veneto. “Così, però, si sta operando nella maniera giusta per la valorizzazione di questo territorio - ha aggiunto - e ciò è senz’altro un investimento per il futuro.”



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