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Veneto e Provincia di Padova: le crisi dell’”Oro blu”

28/04/2007
Si parla tanto di cambiamenti climatici a livello globale ma le problematiche relative alla disponibilità delle acque nel nord-est ed in particolare nella provincia di Padova non dipendono solo da questo, anche se le piogge torrenziali e i lunghi periodi di siccità nel nord-est incidono sulle riserve del prezioso liquido. Nel bacino del Brenta possiamo contare su una piovosità media di 1.250 mm. l’anno, dunque, statistiche alla mano, il nostro territorio è uno dei più ricchi d’Europa di questa risorsa. Lo scorso anno si è celebrato l’Anno Internazionale dell’Acqua e si è parlato spesso della risorsa idrica ma tutto si è risolto in lunghe e sterili discussioni nel corso di importanti Convegni ed ora se ne torna a parlare perché nei nostri territori incombe il pericolo siccità e forse il razionamento del cosiddetto oro blu. Insomma si parla d’acqua solo nell’emergenza e quando si verificano gli allagamenti, poi tutto va nel dimenticatoio e si aspetta la manna dal cielo, ovvero la pioggia che cade ad intervalli regolari e quando ne abbiamo necessità. Considerato il “global change” –cambiamento climatico globale- d’ora in avanti noi non ci dobbiamo aspettare la regolarità consentitaci in passato dal clima temperato tipico del mediterraneo. Si è anche detto che quest’anno è nevicato poco ma evidentemente abbiamo guardato più verso il mare che verso le montagne. Altrimenti tutti avremmo visto all’inizio di Aprile le Alpi imbiancate dalla neve. Insomma quello che vogliamo dire è che l’acqua c’è ma gran parte di essa va dispersa verso il mare o inutilmente sciupata. Il bacino idrografico del Brenta ha un’estensione di raccolta d’acqua di 1567 km. quadrati. Dov’è andata a finire tutta quest’acqua ? Chi l’ha vista ? La conclusione logica è che è finita in mare, quasi sempre non utilizzata al meglio e spesso sprecata in migliaia di pozzi ad erogazione continua. Dunque dobbiamo insistere sul risparmio idrico oltre che in agricoltura con innovativi sistemi di irrigazione, anche nell’industria e in ogni singola abitazione. Noi sprechiamo troppo per il lavaggio di cortili, automobili e rubinetti lasciati aperti inutilmente. Gli acquedotti sono dei colabrodo. Utilizziamo troppo poco la doccia invece della vasca da bagno. Non utilizziamo cassette per wc a due scomparti, insomma tutti quei accorgimenti che ci farebbero risparmiare almeno il 30% di acqua. Poi ci sono le cave di ghiaia in profondità e in zone di risorgive che stanno minando la possibilità di raccolta delle acque nei momenti di abbondanza. Inoltre l’eccessiva cementificazione del territorio limita grandemente le vie naturali per la ricarica delle falde acquifere. Eppure l’acqua c’è ma non sappiamo amministrarla. E’ di moda criticare la costruzione di dighe e invasi, ben sapendo che essi contribuirebbero al recupero del prezioso liquido. Nel bacino del Brenta, ad esempio, da oltre cinquant’anni non si costruisce un invaso. E il Piano di Bacino del Brenta dell’Autorità di Bacino di Venezia che fine a fatto ? E la Regione continua a progettare cave in profondità che sono responsabili dell’equilibrio geologico che sovrintende alla distribuzione in falda delle risorse idriche. In cinquant’anni in 10 Comuni della destra Brenta sono scomparse 350 risorgive che ci hanno fatto perdere 16 metri cubi d’acqua al secondo. E perché le cave dimesse non vengono utilizzate come bacini di raccolta delle acque ? Quante domande che spesso abbiamo fatto alle Autorità pubbliche e ai tecnici del settore rimaste senza risposta. Il fiume è una grande ricchezza che potrebbe apportare, con l’energia elettrica, utili alle casse della comunità. Perché a questo proposito non sfruttiamo i dislivelli del Brenta ? Siamo responsabili di gravi errori nella gestione dell’acqua. Avremo in futuro anche le guerre per l’acqua ? E allora noi crediamo che sia giunto il momento di cambiare registro nella gestione idrica. E’ spiacevole pensare che i nostri errori ricadranno sulle future generazioni. Perché non vogliamo pensare all’acqua come la cosa più importante per la vita sulla Terra ?



Gianni Genghini – Presidente Ass. Ambiente e Società Circolo Embera Katio

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