Clima: prodotti di stagione a tavola dimezzano emissioni
04/05/2007
La lotta ai cambiamenti climatici può partire dalla tavola dove con la semplice preferenza di prodotti locali e di stagione è possibile dimezzare con i pasti le emissioni di gas a effetto serra provocate dai trasporti necessari per cibi importati dai diversi continenti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che i comportamenti individuali possono contribuire all’impegno al contenimento previsto nell’accordo raggiunto dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), riunito a Bangkok sotto l'egida dell'Onu. La distribuzione commerciale dei prodotti alimentari con i lunghi trasporti e le inefficienze di natura logistica sono - sottolinea la Coldiretti - tra le principali responsabili dell’emissione di gas a effetto serra su scala globale dove l’obiettivo fissato dai 400 delegati di oltre 120 nazioni riuniti nella capitale tailandese è quello di far decrescere le emissioni mondiali di gas che causano l'effetto serra a partire dal 2015 se si vuole mantenere l'aumento della temperatura media del pianeta fra i 2 e i 2,4 gradi centigradi. Uno sforzo che secondo gli esperti costerebbe appena lo 0,12% del Pil mondiale ed eviterebbe uno scenario catastrofico con riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree, spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità, e rischio di estinzione per circa 20-30 per cento delle specie vegetali e animali. Uno scenario drammatico anche per l'Italia che, come tutto il resto dell'area mediterranea, è uno dei Paesi maggiormente a rischio e altamente vulnerabile dalle Alpi, dove si sciolgono i ghiacci, a Venezia che rischia di finire sommersa dalle acque, alle regioni del Sud che vanno incontro alla siccità e alla desertificazione che secondo il rapporto Apat già minaccia un terzo del territorio nazionale. Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia - sostiene la Coldiretti - può risparmiare fino a 1000 chili di anidride carbonica (CO2) l'anno sulla base di uno studio dal quale emerge che per trasportare a Roma un chilo di ciliegie dall'Argentina in aereo per una distanza di 12mila km si liberano 16,2 kg di CO2, mentre per un kg di pesche dal Sudafrica nel viaggio di 8mila chilometri si emettono 13,2 kg di CO2 e, infine, gli arrivi di ogni kg di uva dal Cile producono 17,4 kg di CO2. Scegliere di consumare frutta e verdura di stagione, oltre a evitare gli “sprechi energetici” dei prodotti esotici, garantisce maggiore qualità e freschezza per la salute e non comporta particolari sacrifici per un Paese come l'Italia che offre la più ampia varietà alimentare. Sul piano operativo la Coldiretti ha avviato in Italia una serie di iniziative per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto che non inquinano e salvano il clima: dall'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei cibi in vendita alla disponibilità di spazi adeguati nella distribuzione commerciale dove poter acquistare alimenti locali che non devono essere trasportati per lunghe distanze, dall’offerta di prodotti regionali in mense scolastiche ed ospedaliere alla promozione delle vendita diretta degli agricoltori e dei farmers market, fino all’inaugurazione della prima osteria a “chilometri zero”.
LE EMISSIONI DI GAS SERRA DEI PRODOTTI ALIMENTARI FUORI STAGIONE
Prodotto
Origine
Prezzo
Distanza
Km da Roma
Emissioni kg CO2
Melone
Brasile
3 euro/kg
11mila
15
Pesca
Cile
9,5 euro/kg
13mila
17,4
Uva
Sud Africa
5 euro/kg
8mila
13,2
Ciliegie
Argentina
22 euro/kg
12mila
16,2
Mele
Cina
2,5 euro/kg
9mila
14,1
Fagiolini
Senegal
7 euro/kg
5mila
7,5
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
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