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Settimane musicali all’Olimpico di Vicenza

08/05/2007
Sarà “L’Italiana in Algeri” di Gioachino Rossini l’opera che con le sue tre rappresentazioni rappresenterà il fulcro della XVI edizione delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, in programma dall’1 al 15 giugno. Con l’edizione 2007 si avvia la una nuova programmazione triennale del Festival, intitolata “Viaggio in Italia”, con un secondo progetto artistico pluriennale, questa volta tutto dedicato al grande patrimonio della tradizione musicale italiana. Il progetto percorrerà la penisola, sulle tracce di celebri viaggiatori del passato (da Goethe, a Mendelssohn, a Mozart), e ciascuna edizione del festival del triennio 2007-2009 sarà dedicata ad una importante città italiana (nel 2007 Venezia, in concomitanza con il centenario goldoniano). La manifestazione è stata presentata a Palazzi Balbi dal presidente Lorenzo Pellizzari, dal segretario alle attività culturali della Regione Angelo Tabaro e dal direttore artistico Giovanni Battista Rigon. Durante la presentazione anche il presidente della Regione Giancarlo Galan ha portato il suo saluto mentre il suo portavoce Franco Miracco ha messo l’accento sullo sforzo che l’amministrazione regionale fa per sostenere le attività culturali e sull’importanza che la battaglia per il federalismo fiscale riveste anche in questo campo. Tabaro ha messo in evidenza il rapporto di collaborazione tra Regione ed enti culturali per arrivare ad una condivisione progettuale. Ha inoltre ricordato che nel 2008 cade il 500.mo anniversario di Palladio al cui nome è legato il Teatro Olimpico. Pellizzari ha detto che le Settimane Musicali sono un evento di spettacolo e di cultura, in cui si uniscono storia e tradizione. Da parte sua il direttore artistico Rigon, dopo aver delineato le caratteristiche del progetto triennale (che, dopo Venezia, avrà come riferimento nelle edizioni dei prossimi due anni Roma e Napoli), ha fatto rilevare la collaborazione con le altre realtà culturali del territorio veneto e l’impegno per realizzare ogni anno qualcosa di nuovo. I musicisti che vengono riuniti a Vicenza – ha spiegato – danno vita infatti a performances uniche. L’aspirazione è quella di creare a Vicenza una piccola “Salisburgo della musica”, con ricadute positive anche per il turismo culturale. Venezia sarà il tema di fondo di tutta la manifestazione, che oltre all’opera comprende anche la tradizionale sezione di musica da camera e altri eventi culturali. Protagonisti dei quattro programmi sono compositori, da Tartini a Stravinsky, che lavorarono o ebbero contatti diretti con Venezia ed il suo ambiente musicale. L’1 giugno, in collaborazione con il Festival Biblico di Vicenza, ci sarà l’apertura con un concerto straordinario nel quale sarà presentato il "Quartetto per la fine dei tempi" di Olivier Messiaen.

Qui di seguito, una sintesi del programma:

Si inizia, comunque, con un anteprima speciale: il 1 giugno, organizzato in collaborazione con il Festival Biblico di Vicenza, ci sarà un concerto straordinario nel quale sarà presentato il celebre "Quartetto per la fine dei tempi" di Olivier Messiaen.

Dopo le tre rappresentazioni del melodramma rossiniano (L’Italiana in Algeri 1, 3 e 5 giugno), la serie di concerti da camera inizia il 9 giugno con la Tartiniana di Dallapiccola, il Duo concertante di Stravinskij, Opus felix di Michele Dall¹Ongaro e la Sonata in Fa di Mendelssohn, interpretati da Sonig Tchakerian e Filippo Gamba.

Lunedì 11 giugno attorno alla Tchakerian si riuniscono Shek, Chiesa e Fioravanti per l'insolito organico di quartetto d¹archi al quale Rossini aveva dedicato le sue Sonate a Quattro. Oltre a musiche del pesarese, appaiono un Quartetto di Malipiero e il Quartetto per archi di Giuseppe Verdi.

Mercoledì 13 giugno ad affiancare la Tchakerian saranno Brunello, Redaelli, Loreggian e Zanenghi per due Sonate per violoncello e violino, accompagnate dal basso continuo, di Antonio Vivaldi, la Suite Italienne di Stravinskij, la Sonata a tre di Malipiero.

In conclusione, venerdì 15 giugno, una selezione di concerti tratti dalla più celebre raccolta vivaldiana, quella de L'Estro Armonico con Angeleri, Guglielmo, Tchakerian, Toso, Piva, Malaspina, Tieppo, Trimboli, Fioravanti, Loreggian e Zanenghi. Il concerto vuol essere un omaggio alla memoria del maestro Luigi Ferro (Murano 1903 - Grazzano Visconti, Piacenza 1977), insigne violinista e didatta veneziano, attraverso due generazioni di suoi allievi.

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