“Nel momento in cui l’Unione Europea boccia l’Italia sul Piano contro le emissioni di anidride carbonica e raccolgo unanimi consensi alle cabine di regia come indispensabile momento di concertazione sull’utilizzo delle risorse idriche, apprendo, con preoccupazione, dell’agonia operativa, in cui versano le Autorità di bacino, in difficoltà a pagare perfino le spese per l’ordinaria gestione quotidiana. E’ la fotografia di un Paese, che deve cambiare cultura rispetto alla gestione del territorio, insostituibile fattore produttivo”: lo ha dichiarato Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I., concludendo la tavola Rotonda “Terra e Acqua: difesa legittima”, svoltasi a Roma nell’ambito della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.

Ha proseguito: “Anche la crisi del fiume Po è figlia di un’idea sbagliata sulle risorse naturali, storicamente considerate illimitate. Gli ormai evidenti cambiamenti climatici testimoniano il contrario: per questo, accanto al Piano degli invasi per trattenere le acque piovane da utilizzare nei periodi di siccità, evidenziamo la necessità di un Piano straordinario di manutenzione della rete idraulica minore per garantire maggiore sicurezza idrogeologica ad un Paese, in cui circa il 70% dei comuni è a rischio. Secondo una stima del Ministero dell'Ambiente, il fabbisogno complessivo per la difesa del suolo ammonterebbe a circa 39.100 milioni di euro.

Serve, insomma, una grande alleanza di modernità fra tutti i soggetti convinti che la valorizzazione del territorio sia la più grande ricchezza economica italiana.”



GRAZIE