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Interventi nei Comuni di confine: intesa Veneto - Trento

17/05/2007
Un’intensa per promuovere e favorire lo sviluppo locale tra i territori confinanti del Veneto e della Provincia Autonoma di Trento è stata firmata a Ivano Fracena (Trento) dal presidente della Regione Giancarlo Galan e dal Presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Si avvia così un percorso di collaborazione e cooperazione finalizzato al miglior esercizio delle funzioni amministrative che interessano i comuni di queste aree. A sottolineare l’importanza di questo accordo erano presenti per il Veneto anche gli assessori regionali Isi Coppola, Elena Donazzan, Oscar De Bona, Renzo Marangon e Flavio Silvestrin. Le recenti consultazioni referendarie che hanno portato diversi comuni del Veneto ad esprimersi per il passaggio al Trentino, hanno reso urgente la questione dello sviluppo e della crescita competitiva dei comuni appartenenti alle aree di confine. A questi saranno quindi rivolti in via prioritaria gli interventi e le azioni previste nell’intesa: i comuni del Veneto interessati sono 32 (8 in provincia di Verona, 12 in provincia di Vicenza e 12 in provincia di Belluno), mentre i comuni trentini sono 27. La disciplina delle funzioni amministrative prevista dall’intesa riguarda i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto. Gli interventi in ciascun settore – che saranno definiti attraverso la partecipazione di istituzioni locali pubbliche e private e delle rappresentanze delle forze economiche e sociali – saranno realizzati congiuntamente dalla Regione del Veneto e dalla Provincia Autonoma di Trento e attuati mediante specifici accordi operativi. Al loro finanziamento le due amministrazioni provvederanno annualmente mediante i necessari stanziamenti di bilancio. Ma le azioni programmate potranno beneficiare anche di risorse finanziarie eventualmente messe a disposizione da altri soggetti pubblici locali e da operatori privati, oltre ad essere sostenute facendo ricorso a fondi comunitari o statali. Il presidente Galan ha sottolineato che si tratta di un’operazione di “alta politica” , a cui le due amministrazioni stavano lavorando da tempo, nell’ambito di una precisa norma del dettato costituzionale. I contenuti dell’accordo – ha aggiunto – dovranno essere ratificati a breve da specifiche leggi della Regione del Veneto e della Provincia di Trento, ma consentono già di essere operativi. Galan ha fatto rilevare che si tratta di uno strumento individuato per dare risposte a oggettive esigenze delle popolazioni di confine. Sotto questo profilo non è una panacea, ma rappresenta comunque una risposta di qualità rispetto ad altri tentativi o altre strade che non hanno futuro. E’ una risposta positiva anche a quanto recentemente proposto dal governo attraverso il sottosegretario Letta e – ha aggiunto – “se lo Stato ha veramente la volontà di metterci delle risorse, noi con questa iniziativa abbiamo messo a disposizione il cestino per raccoglierle”. Galan ha inoltre dato atto all’intelligenza politica di Dellai che, attraverso il dialogo, ha consentito di arrivare a questo risultato concreto. La via veneta verso una maggiore autonomia – ha concluso – non passa per una diminuzione delle prerogative delle realtà a statuto speciale, ma per una durissima e lunghissima battaglia a Roma a cui però partecipano anche Regioni che non vogliono che neppure si affermi il principio del federalismo fiscale. Ma è una battaglia che il Veneto combatterà fino in fondo perché bisogna dare risposte ai cittadini. Da parte sua Dellai ha detto che Veneto e Provincia di Trento attribuiscono a questo accordo particolare importanza sul piano politico e istituzionale, in una fase di grande discussione a livello nazionale sulla riforma del nostro Paese. Era quindi opportuno dare un segnale che recuperasse il ruolo della politica nel senso della condivisione e della cooperazione. Dellai ha anche detto di sostenere in pieno le aspirazioni del Veneto di avere forme di autonomia. Insieme Veneto e Trento hanno tracciato un percorso su cui lavorare per il futuro e individuato uno strumento innovativo ed eccellente, che rafforza la collaborazione tra i rispettivi territori. I comuni veneti interessati sono Boscochiesanuova, Trentino Belluno, Dolcè, Erbezzo, Ferrara Monte Baldo, Malcesine, Sant’Anna d’Alfaedo e Selva di Progno in provincia di Verona; Asiago, Cismon del Grappa, Crespadoro, Enego, Laghi, Lastebasse, Pedemonte, Posina, Recoparo Terme, Rotzo, Valdastico e Valli del Pasubio in provincia di Vicenza; Arsiè, Canale d’Agordo, Cesiomaggiore, Falcade, Feltre, Gosaldo, Lamon, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore, Sovramonte, Taibon Agordino e Voltago Agordino in provincia di Belluno. In ogni caso, l’accordo prevede che gli interventi possano riguardare anche territori diversi da questi, purchè funzionalmente collegati.



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