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Friuli: intesa tra Consorzi di Bonifica e Protezione Civile

18/05/2007
“Un nuovo, importante tassello del mosaico che forma il sistema di protezione civile e difesa del territorio in Friuli Venezia Giulia”. E’ stato definito così dall’assessore regionale alla Protezione civile e vicepresidente della Giunta, Gianfranco Moretton, il protocollo d’intesa firmato al nodo idraulico dello scolmatore del torrente Corno a Rive d’Arcano dallo stesso assessore e dal presidente dell’Unione dei Consorzi di Bonifica della Regione, Dante Dentesano, che segna l’inizio di un più stretto ed efficace rapporto di collaborazione tra la Protezione civile e il sistema dei quattro Consorzi regionali (Consorzio Ledra-Tagliamento, Cellina-Meduna, Pianura Isontina e Bassa friulana), per affrontare le emergenze idriche, sia in caso di piene, sia in caso di siccità.

Prevede la condivisione di dati meteorologici, idrologici, idrometrici, lo scambio d’informazioni sui punti sui punti di criticità idraulica e idrogeologica, il collegamento telematico tra i Consorzi e la sala Operativa della Protezione civile a Palmanova. Consente, inoltre, specifiche azioni di prevenzione e pronto intervento, l’impiego d’attrezzature, mezzi e personale consortile nella fase di emergenza, nonché l’affidamento di mezzi e materiali della Protezione civile ai consorzi per una loro migliore dislocazione sul territorio. “Per l’edizione 2007, ancora in corso, della Settimana nazionale della Bonifica – ha detto Dentesano –, questa firma è l’occasione per dare visibilità al grande e silenzioso lavoro che i consorzi svolgono per rifornire di acqua il territorio e per difenderlo dall’acqua. Siamo preoccupati per il cambiamento del regime della piovosità e abbiamo deciso di unire le forze con la Protezione civile per dare risposte più efficaci in caso d’emergenza. Una collaborazione già in atto da anni – ha sottolineato il presidente dell’Unione e anche del Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento –, ma così si potrà consolidarla”. Il protocollo sarà declinato nella fase operativa attraverso convenzioni tra la Protezione civile e i singoli consorzi. Alla firma c’erano i presidenti di tutti i consorzi, Roberto Rigonat per quello della Bassa friulana, Amerigo Pippo per il Cellina-Meduna, Enzo Lorenzon per il Pianura Isontina. Presenti numerosi imprenditori, professionisti dei consorzi, volontari della protezione civile, rappresentanti delle categorie economiche e tanti amministratori, tra cui gli assessori regionali Giorgio Venier Romano, Paolo Menis e Daniele Galasso, gli assessori provinciali di Udine Paride Cargnelutti e Adriano Piuzzi e il consigliere Pier Mauro Zanin, il sindaco di Rive d’Arcano, Gabriele Contardo, affiancato dall’ex primo cittadino Giovanni Melchior, i sindaci o rappresentanti dei Comuni di San Daniele, Coseano, Mereto di Tomba, Colloredo di Monte Albano. C’era anche l’on. Flavio Pertoldi, vicepresidente del Consorzio Ledra Tagliamento, che ha annunciato l’imminente licenziamento da parte del ministro De Castro dei decreti attuativi per la realizzazione delle opere previste dal Piano irriguo nazionale. “Quando si realizzano grandi opere, ognuno deve dire la sua e quel momento fa tanto rumore. Poi, quando un’opera realizzata salva il territorio, scende un silenzio tombale”, ha evidenziato l’assessore regionale Moretton, esprimendo il suo apprezzamento per l’azione che i Consorzi di bonifica svolgono “a vantaggio non solo dell’agricoltura, ma anche delle popolazioni rivierasche che hanno il diritto di essere salvaguardate”. L’opera di Rive d’Arcano, ha ricordato Moretton, “che ha già dimostrato la sua efficacia in occasione della minacciosa piena del 2004, fa parte delle quattro grandi opere del Piano stralcio dell’Autorità di bacino, come la Diga di Ravedis in provincia di Pordenone, per il cui completamento – ha annunciato l’assessore – proprio in questi giorni un decreto della Corte dei Conti ha accreditato 45 milioni di euro”. Al termine degli interventi istituzionali, la spettacolare simulazione di uno sfioro con piena artificiale per dimostrare e l’effettivo funzionamento del manufatto sito a San Mauro, le cui caratteristiche tecniche sono state illustrate dal direttore del Consorzio Ledra Tagliameno, Massimo Canali. “L’opera – ha spiegato Canali – nel 2004 ha evitato danni ingentissimi ai comuni a valle, che altrimenti si sarebbero trovati nella situazione del 1920, quando l’ondata di piena a Zompicchia di Codroipo si portò via il campanile”.



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