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In Veneto ancora poca educazione ambientale

24/05/2007
Per nulla virtuosi i veneti in materia di educazione ambientale, che dimostrano nella quotidianità di esser poco attenti al risparmio dell’acqua, dell’aria e dell’energia, a meno che non si tratti di un risparmio in termini strettamente economici. I dati della 4a indagine realizzata dal Servizio Comunicazione ed Educazione Ambientale dell’ARPAV su un campione di 2050 cittadini veneti, parlano chiaro: l’80% dichiara di non fare nessuna attenzione all’utilizzo dell’acqua (mentre sale a 61% chi ne fa un uso moderato per non pagare bollette salate), il 60% usa la macchina per gli spostamenti quotidiani infischiandosene delle emissioni inquinanti per l’aria (anche se cresce l’uso della bicicletta), soltanto il 50% fa attenzione alla scelta degli elettrodomestici puntando su quelli a più basso consumo energetico, anche se la principale motivazione è di pagare meno a fine mese. C’è un unico dato positivo che emerge dall’indagine ed è quello alla voce rifiuti: il Veneto è tra le regione italiane più virtuose nella raccolta differenziata, tant’è che il 90% dei cittadini effettua a casa propria la divisione dei rifiuti, ritenendola un’azione fondamentale per migliorare l’ambiente in cui si vive.

“Ciò dimostra che la consapevolezza è alla base del singolo comportamento. I cittadini intervistati hanno infatti dichiarato, che procedono con la raccolta differenziata, consapevoli che l’azione di ciascuno è determinante per la comunità intera; diverso invece per il risparmio di acqua, aria ed energia, dove il singolo comportamento viene a loro avviso annullato da soggetti più grandi, quali le fabbriche per esempio o altre attività economiche inquinanti e poco rispettose delle risorse del Pianeta” ha spiegato Paola Salmaso di ARPAV, in occasione del convegno “BIG BANG - Esplodere d’Ambiente” promosso a Palazzo Zorzi, a Venezia, dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale e facente parte del programma INFEA 2000-06 inerente all’informazione ed educazione ambientale, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Il programma INFEA infatti, di cui il convegno è la parte conclusiva, ha coinvolto nei sei anni di attività oltre 180.000 persone di enti pubblici e privati, istituti scolastici, associazioni e cooperative del Veneto in percorso formativo in materia di educazione ambientale con l’obiettivo di creare una rete sensibile verso i problemi umani ed ambientali, attiva soprattutto nella ricerca di soluzioni.

Della necessità di soluzioni tempestive ha parlato anche Walter Ganapini, presidente di Greenpeace Italia, intervenuto al convegno, sottolineando ancora una volta la sua preoccupazione per gli scenari che si svilupperanno nel prossimo futuro: “L’evoluzione dei cambiamenti climatici a fronte dell’inquinamento non è oggi leggibile con facilità, però si può immaginare “la bollitura” del Pianeta quando anche Cina e India arriveranno agli standard occidentali, vale a dire per esempio ad una macchina e mezzo ogni due abitanti. E’ necessario che ora le Istituzioni nazionali, europee e mondiali, spinte dai quei movimenti che operano per la salvaguardia del Pianeta Terra, attuino delle strategie concrete per limitare i danni”.



Francesca Delle Vedove

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