E’ molto chiara la linea espressa dal presidente di Confagricoltura Veneto, Guidalberto di Canossa, in occasione del convegno promosso da Confagricoltura Vicenza sul tema: “La ricerca in agricoltura: la valorizzazione delle biotecnologie”. Prima di tutto, ha sottolineato di Canossa, va ribadito un principio: la ricerca non va abbandonata, mai. E ciò non solo per non rischiare di dover dipendere completamente dall’estero in un prossimo futuro, quando è probabile che le biotecnologie alimentari si saranno diffuse ed affermate in tutto il mondo progredito. Ma, prima ancora, per poterne utilizzare le enormi potenzialità nella selezione di cultivar più sane e resistenti agli infestanti (per esempio, sarebbe risolto il problema delle aflatossine nel mais). Altrettanto si può affermare cira le prospettive che gli O.G.M. aprirebbero permettendo di sviluppare specie vegetali poco idroesigenti, ipotesi da non trascurare considerato che il nostro pianeta sta dando segnali di sofferenza idrica anche là dove questo problema si conosceva solo per sentito dire fino a poco tempo fa. Né è trascurabile l’apporto che gli O.G.M. potrebbero dare alla soluzione delle insufficienze alimentari e sanitarie di intere popolazioni.

Insomma, ha continuato il presidente di Confagricoltura Veneto, l’ultima cosa che si deve fare è interrompere la ricerca. Sarebbe assolutamente controproducente. Come si potrebbe, altrimenti, approfondire con la stessa serenità tanto gli aspetti positivi quanto quelli negativi degli O.G.M. per valorizzare i primi minimizzando gli altri, fornendo nel contempo una informazione affidabile, basata su dati scientificamente attendibili, a consumatori e imprenditori? Del resto, ha precisato Guidalberto di Canossa, è anche grazie alla ricerca che gli O.G.M. di prima generazione sono stati abbandonati a vantaggio di quelli di seconda, che sono intraspecie vegetali, cioè derivano da incroci fra specie vegetali, senza quella commistione con cellule animali ed umane che spaventa l’opinione pubblica e ha fatto giustamente gridare al cibo “frankenstein”.

Proseguendo la ricerca con tutto il rigore e la serietà possibili, ha detto il presidente di Confagricoltura Veneto, si potrà far crescere una generazione di consumatori consapevole, capace di scegliere fra le diverse opzioni che offre il mercato perché informata in maniera chiara sulla base di dati affidabili. In effetti, l’obiettivo è quello di realizzare un doppio mercato di cui uno O.G.M. free, ma entrambi trasparenti, cui i consumatori possano affidarsi in piena sicurezza.

Nel frattempo, ha concluso Guidalberto di Canossa, ai nostri imprenditori agricoli dobbiamo dei piani di coesistenza fra coltivazioni O.G.M. e non che siano realistici, corrispondenti a quelli in vigore in Europa, compatibili con la realtà poderale delle aziende italiane e venete, la cui dimensione media rimane ancora di gran lunga inferiore a quella registrabile nei Paesi partners.