Veneto: al via un piano per prevenire la crisi idrica
Promosso dalla Federazione Regionale di Coldiretti, in sinergia con i Consorzi di Bonifica del Veneto, con Legambiente, Verdi Ambiente e Società, Associazione Nazionale Protezione Animali e Natura per il mondo ambientalista, e con i rappresentanti di Confartigianato, Confindustria, Federconsumatori e Anci, il protocollo d’intesa, siglato non a caso nell’oasi WWF di Valle Averto, nel veneziano, prevede una serie di azioni e di impegni, sottoscritti in persona dal presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, per la prevenzione dell’emergenza idrica: potenziamento degli strumenti di monitoraggio sullo stato della risorsa idrica, riduzione dei consumi non necessari e rafforzamento della vigilanza per i prelievi non autorizzati. L’avvio inoltre, di azioni strutturali per ridimensionare l’utilizzo dell’acqua e per gestire la risorsa in modo più adeguato, vale a dire ammodernare da un lato i sistemi irrigui per le campagne e, dall’altro, usufruire delle ex cave per la realizzazione di serbatoi di pianura in grado di accumulare l’acqua piovana quando c’è e di rilasciarla nei periodi siccitosi.
“Di fronte ai cambiamenti climatici in corso, che alternano sempre più frequentemente alluvioni a periodi di forte siccità, è necessario abbracciare una nuova cultura della prevenzione e dell’organizzazione degli interventi. Non c’è più tempo da perdere perché la situazione agroclimatica del Veneto è peggiorata sensibilmente negli ultimi sessant’anni” ha spiegato Giorgio Piazza, presidente Coldiretti Veneto in occasione della firma del protocollo, siglata in primis da Giancarlo Galan.
“La corretta gestione dell’acqua è un punto fondamentale per l’intera comunità ed è meritevole che la richiesta parta dal mondo agricolo – ha dichiarato il presidente della Regione Veneto – inoltre, è davvero segno di lungimiranza che il piano strategico sull’acqua sia redatto in una regione in cui, grazie alle opere idrauliche costruite e alla gestione sensata della risorsa idrica, non si sono mai verificati eventi disastrosi come invece in altre regioni italiane”.
Fra i primi firmatari, anche i rappresentanti veneti del mondo della bonifica che concordano sulla necessità di intraprendere un percorso per pianificare gli interventi, a favore anche di un risparmio idrico. “Il Piano Irriguo Nazionale ha stanziato oltre 124 milioni di euro per la riconversione irrigua del Veneto, ciò significa che nei prossimi quattro cinque anni si potranno ammodernare i sistemi d’irrigazione delle campagne puntando al risparmio d’acqua. Non dimentichiamo però, che la pratica irrigua è un’azione che tutela l’equilibrio ambientale del territorio, ricaricandone le falde e preservando l’ambiente dai fenomeni di desertificazione”: è questo il commento di Antonio Tomezzoli, presidente dell’Unione Veneta Bonifiche, a margine dell’incontro cui ha partecipato anche l’assessore regionale alle Politiche dell’Ambiente, Giancarlo Conta.
Francesca Delle Vedove