Ambiente: cinghiali in autostrada, sindaci in piazza
Nelle aree più isolate è addirittura a rischio la scomparsa dell’attività agricola per il continuo passaggio di vere e proprie mandrie che hanno anche causato fratture nei terreni, con conseguenti situazioni di dissesto idrogeologico. Il fatto che le segnalazioni quest’anno siano giunte molto in anticipo rispetto al passato fa stimare - afferma la Coldiretti - un drastico aumento del valore dei danni causati dalla fauna selvatica in Italia che secondo un rapporto Eurispes sono pari a 70 milioni di Euro.
Il cambiamento del clima con il caldo invernale record ha provocato infatti - sottolinea la Coldiretti - un vero e proprio “baby boom” anticipato di cervi, lupi e cinghiali nelle campagne dove questi animali selvatici scorrazzano seminando il panico sulle strade e provocando danni alle persone, alle strutture e alle colture agricole.
Una situazione incompatibile non solo con l’attività agricola, ma anche con la vita quotidiana della popolazione nei piccoli centri che è scesa in pazza per manifestare. Nel documento messo a punto dalla Coldiretti di Cuneo si sottolinea che “enti ed istituzioni non hanno svolto, sino ad ora, in modo efficace, azioni concrete di contenimento del fenomeno” e si evidenzia il fatto che “sia in gioco la tutela degli interessi del mondo agricolo che chiede soltanto di poter continuare a produrre e a gestire il territorio” ma anche la sicurezza della circolazione stradale.
Un vero flagello alle coltivazioni, i cinghiali lo stanno provocando anche in Emilia Romagna dove Coldiretti e Legambiente hanno inviato un documento alla Regione in vista del nuovo regolamento regionale di “Gestione degli ungulati in Emilia Romagna”, messo a punto dalla pubblica amministrazione. Situazione difficile anche - continua la Coldiretti - nella provincia di Torino dove i casi più preoccupanti si registrano nelle campagne dell’Eporediese, nel preparco della Mandria, sulla collina torinese, in Val Pellice e in molte aree agricole situate al confine tra bassa montagna e inizio della pianura. A Pordenone la Coldiretti ha incontrato i sindaci dei comuni coinvolti dall'emergenza cinghiali ai quali ha proposto un ordine del giorno da sottoporre all'approvazione dei rispettivi consigli comunali, volto a chiedere una modifica sostanziale della normativa. In Toscana nel casentino si stanno organizzando iniziative di protesta dopo le ultime segnalazioni di gravi danni alle imprese. Anche in Umbria la Coldiretti ha richiamato all’attenzione della regione i danni provocati dagli animali selvatici nelle campagne. Dalle Alpi agli Appennini tutte le regioni sono coinvolte e ad essere interessate - conclude la Coldiretti - sono soprattutto le aziende agricole che si trovano ai margini o all'interno di zone protette, parchi ed aree naturali dove gli imprenditori agricoli corrono seri pericoli per la loro incolumità.
COLDIRETTI