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Concerto per la Festa della Repubblica al Teatro La Fenice

31/05/2007
La giornata della Festa della Repubblica, organizzata dalla Prefettura di Venezia, avrà uno dei momenti più importanti, sabato 2 giugno 2007 alle ore 17.00 con il concerto previsto al Teatro La Fenice protagonista il pianista Vincenzo Maltempo. Il concerto è gratuito e gli inviti si posso ritirare fino all’inizio del concerto presso la biglietteria del teatro La Fenice

Vincenzo Maltempo, vincitore lo scorso novembre della XXIII edizione del Premio Venezia, eseguirà nella prima parte del concerto la Novelletta in fa maggiore op. 21 n. 1 e i Kreisleriana op. 16 di Robert Schumann e nella seconda parte Totentanz e Réminescences de Norma di Franz Liszt.

All’iniziativa hanno collaborato la Regione del Veneto, la Provincia di Venezia, la Città di Venezia, l’Esercito Italiano e la Marina Militare.

Schumann compose le otto Novellette op. 21 fra il gennaio e l’agosto del 1838, nel pieno della contrastata storia d’amore con Clara Wieck, che avrebbe sposato nel 1840. Con ogni probabilità il titolo indica il carattere intimo e il tono discorsivo di queste composizioni, piccole narrazioni piene di grazia e serenità, oltre ad alludere scherzosamente alla stessa Clara per il tramite del cognome del soprano inglese Clara Novello. Nella Novelletta n. 1 un ritornello dal carattere marziale incornicia due episodi cantabili, uno di sapore mendelssohniano, l’altro tipicamente schumanniano.

Nei Kreisleriana, anch’essi terminati nel 1838, Schumann rende omaggio al poeta e compositore E. T. A. Hoffmann e all’eccentrico personaggio del Kapellmeister Johannes Kreisler da lui immaginato per rappresentare il conflitto fra l’artista romantico e la società. Negli otto brani si accavallano repentinamente mutamenti umorali e d’atmosfera attraverso scelte agogiche diversissime, sussulti ritmici ora appassionati ora languidi e intimistici, dinamiche dagli innumerevoli riflessi e dai continui sbalzi sonori e timbrici.

La genesi del Totentanz (Danza macabra) è legata ad un visita compiuta da Liszt al Camposanto di Pisa nel 1838. Qui il compositore poté ammirare gli affreschi trecenteschi del Trionfo della morte attribuiti all’Orcagna, che gli suggerirono l’idea di un’opera per pianoforte e orchestra basata sul tema gregoriano del Dies irae. La prima stesura della composizione occupò Liszt per circa dieci anni; seguirono due revisioni, nel 1853 e nel 1859, e fra il 1860 e il 1865 la trascrizione per pianoforte solo.

Scritte nel 1841, dieci anni dopo la prima dell’opera di Bellini, le Réminescences de Norma sono una delle tre parafrasi da concerto scritte da Liszt su temi di opere belliniane (le altre si basano sui Puritani e sulla Sonnambula). L’efficace accostamento tra il lirismo del melodramma italiano e il virtuosismo trascendentale tipico dell’arte lisztiana si accompagna ad un’eloquente ricreazione dell’atmosfera drammatica dell’opera, in particolare della scena finale.

VINCENZO MALTEMPO

Nato nel 1985, dopo aver conseguito la maturità classica si è diplomato in pianoforte nel luglio 2005 con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio S. Cecilia di Roma sotto la guida di Salvatore Orlando. È ora iscritto all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola, ove studia sotto la guida di Riccardo Risaliti e segue masterclass di importanti pianisti. I suoi interessi musicali sono indirizzati al repertorio classico e romantico, in particolar modo alla trascrizione d’autore e alla musica di Franz Liszt, di cui ama la componente spirituale e filosofica, il pianismo estremamente descrittivo oltre che sinfonico-orchestrale. Ha vinto premi assoluti in concorsi pianistici nazionali e internazionali, registrando un CD premio. Il suo pianismo ha destato l’attenzione e l’interesse di importanti musicisti tra cui il pianista Francesco Libetta che lo ha personalmente invitato al «Miami International Piano Festival in Lecce 2005». Ha suonato per la rassegna musicale dell’Associazione Opere Festival al Castello Odescalchi di Bracciano, per gli Amici della musica di Barletta, Isernia, Padova e Mestre, per la Società del Quartetto di Vicenza, i circoli culturali di Belluno e Arezzo e gli Amici del Teatro Massimo di Palermo. Nel novembre 2006 è risultato vincitore della XXIII edizione del Premio Venezia.

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