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Medicinali con ricetta nei supermercati

31/05/2007
"Un colpo di mano. E un colpo basso al sistema delle farmacie, oltre che un regalo ai grandi gruppi commerciali (alla Coop o a multinazionali come Auchan e Carrefour) e alle nascenti catene di parafarmacie. Tutto senza nemmeno interpellare il Ministro della Salute". Non usa mezze misure Celso Giacomo Pancino, presidente dell'Associazione Titolari di Farmacia della provincia di Venezia, nel commentare con amarezza e grande preoccupazione l'emendamento appena approvato dalla Camera. Il provvedimento, se confermato dal Senato, consentirebbe la vendita negli esercizi commerciali di medicinali di fascia C (es. antitumorali, antipsicotici, antidepressivi, antipilettici, estrogeni, pillola del giorno dopo) a carico del cittadino. Naturalmente rimarrebbe necessaria la ricetta medica, ma la situazione sarebbe comunque paradossale. "Si tratta di un atto che avrebbe ripercussioni pesanti anche nella nostra provincia - spiega Pancino -, dove gli esercizi farmaceutici sono diffusi capillarmente e garantiscono un ottimo servizio. Solamente nel centro storico di Venezia sono presenti 35 farmacie, 18 in più rispetto a quanto previsto dalla legge. A Mestre ce ne sono 45, 9 in più del previsto. Questo a dimostrazione di un servizio che garantisce qualità e tempi di risposta alle esigenze 24 ore su 24. La farmacia è infatti il primo presidio sanitario sul territorio, al quale il cittadino si rivolge immediatamente nei momenti di necessità. Le farmacie, inoltre, sono in grado di offrire una vasta gamma di servizi: dalla consegna notturna domiciliare dei farmaci per particolari categorie di utenti alle prenotazioni di analisi e visite specialistiche, dalla dispensa di determinate tipologie di farmaci fino alla misurazione della pressione, all'assistenza domiciliare integrata, alla farmacovigilanza. Senza dimenticare che le farmacie, oltre a un sicuro risparmio, assicurano la salute dei cittadini anche tramite un sistema di controllo e di garanzie per cui, in caso di ritiro dal commercio di un farmaco, entro poche ore lo stesso viene tolto dagli scaffali".

Tutto questo è a rischio. "Nonostante il sistema sia forte e al top in Europa in termini di qualità del servizio - rimarca il presidente di Federfarma Venezia -, il Governo sembra fare di tutto per smantellarlo, consegnando la salute nelle mani delle catene commerciali della Grande Distribuzione Organizzata e delle multinazionali. Domani la gente potrebbe non trovare più la propria farmacia di fiducia sotto casa". E questo avviene mentre è in corso al Ministero della Salute un tavolo di confronto con gli operatori del settore per rendere il servizio farmaceutico sempre più rispondente ai bisogni dei cittadini.

In questa situazione, anche i titolari di farmacia in provincia di Venezia sono pronti a organizzarsi per una protesta vigorosa. "Le farmacie non intendono assistere in silenzio a questi continui interventi punitivi che portano solamente alla distruzione della farmacia italiana - sentenzia Pancino - e sono pronte ad avviare iniziative di lotta a difesa del servizio farmaceutico e della farmacia quale terminale del SSN".

Le domande alle quali le farmacie chiedono una risposta sono: a chi giova consentire la vendita di farmaci di fascia C sugli scaffali dei supermercati? Veramente, si pensa in questo modo di tutelate la salute e gli interessi dei cittadini? L'Italia sarebbe l'unico Paese europeo a muoversi in questa direzione.

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