La nuova crisi energetica: cibo, mangimi, o carburanti ?
Il problema è di grande attualità perché i cosiddetti “biocombustibili”, derivati da colture vegetali (in particolare bioetanolo e biodiesel), sembrano avere una rapidissima diffusione, sia nei paesi sviluppati (OCSE) che in quelli in via di sviluppo.
Anche la FAO, durante le ultime sessioni del Comitato dell’Agricoltura (COAG) e del Comitato per la Sicurezza Alimentare (CFS), ha dato largo spazio a questi problemi.
La tendenza ad orientare le colture del mais verso la produzione di etanolo, utilizzato come carburante, sta procurando un grande dibattito in tutto il mondo, con aspettative di maggiori guadagni da parte dei grandi produttori, agricoli. Tuttavia sussistono serie preoccupazioni per quanto concerne la Sicurezza Alimentare Mondiale (WFS) per le oltre 1, 2 miliardi di persone sottoalimentate che ancora esistono nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS).
Tra gli Obbiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) la riduzione del 50 % del numero di queste persone affamate rappresenta il primo importante Punto di arrivo per il 2015.
Secondo l’ICRISAT (un Istituto membro del Gruppo Consultivo per la Ricerca Agricola Internazionale “CGIAR”), potrebbe tuttavia essere un’occasione, per molti PVS, la trasformazione di molti prodotti agricoli (mais, canna da zucchero, sorgo zuccherino ecc..) in “biocarburanti” al fine di ridurre le costose importazioni di prodotti petroliferi, come anche per riuscire a ridurre l’inquinamento ed il riscaldamento globale.
Le stesse terre aride, sempre più numerose in molte regioni del pianeta, potrebbero contribuire grandemente a questa prospettiva. Il “bioetanolo”, ad esempio in India, ha prezzi competitivi con la benzina, pur senza ricevere sovvenzioni. Per questo se ne mescola il 10% con la benzina.
Il sorgo, la canna da zucchero ed il mais, come noto, hanno una grande capacità, con la fotosintesi clorofilliana, di trasformare l’anidride carbonica in zucchero.
Inoltre, il sorgo, richiedendo meno acqua rispetto alla canna da zucchero, risulterebbe più accessibile per essere coltivato anche dai poveri contadini del Terzo Mondo. Il succo, proveniente dal sorgo da zucchero, conterrebbe il 15-20% di zucchero che può essere fermentato in etanolo (in modo più conveniente rispetto alla melassa della canna da zucchero ed anche rispetto al mais che deve essere idratato prima di diventare zucchero e, successivamente, fermentato).
In India, il Centro di Ricerca Nazionale per il Sorgo (NRCS) ha riconosciuto il grande potenziale produttivo del sorgo zuccherino ed ha sviluppato numerose varietà e qualche ibrido.
Il 40% delle importazioni petrolifere dell’India, sono utilizzate sotto forma di combustibile diesel che continua a crescere. Quindi, anche per il bio-diesel , (come si è visto per il bio-etanolo per la benzina), si usa mescolarlo al diesel nelle stesse proporzioni (10%).
LA INNOVATIVA PROPOSTA DELLA “ALLTECH” PER FAR FRONTE ALLA CRISI (PER LE INDUSTRIE ALIMENTARI E PER QUELLE DEI MANGIMI)
Il Dr.Pearse Lyons, di origine irlandese Presidente e fondatore della “Alltech”, ha aperto i lavori con una preghiera di sottomissione a Dio perché benedica gli sforzi che l’umanità sta compiendo per cercare di risolvere le crisi che impediscono lo sviluppo dei Paesi più poveri.
La “Alltech”, la cui casa madre si trova nel Kentucky(USA), da oltre 25 anni cerca di migliorare alimentazione animale con l’aggiunta di prodotti naturali (lieviti ecc…) ai mangimi.
La sigla di sviluppo per soluzioni naturali dei prodotti “Alltech” è A.C.E. (salute per gli Animali, benefici per i Consumatori, impatto positivo per l’Ambiente).
A questo fine ha riepilogato con una chiara illustrazione la situazione attuale : ha ricordato il continuo aumento del prezzo del petrolio ($ USA 60/barile, con il costo della benzina che ha raggiunto i 3,20 dollari per gallone), mentre si assiste ad una forte crescita dei prezzi del mais (con le riserve arrivate ai livelli più bassi !).
Si prevede inoltre che, sino al 2030, verranno spese somme favolose per ricerche sulle “energie alternative” (eolica, biomasse, fotovoltaico, etc.).
D’altra parte aumentano le preoccupazioni per i cosiddetti “gas ad effetto serra” (anidride carbonica 72%, metano 18%, NO 9%). Il Protocollo di Kyoto aveva proposto di ridurre tali emissioni del 5,2%, rispetto ai consumi del 1990.
Permangono grandi preoccupazioni sulla disponibilità residua di petrolio, gas naturale e carbone. Infatti recenti studi USA prevedono una disponibilità massima mondiale di ancora : - 32 anni per il petrolio; - 64 anni per il gas; - circa 155 anni per il carbone.
Queste riserve sono inoltre possedute in gran parte soltanto da sette paesi (65% delle riserve e 45% della produzione).
Dopo la cosiddetta “guerra fredda”, la Russia possiede ancora molto gas e potrebbe forse vincere questa probabile “nuova guerra del gas” : attualmente il gas viene venduto a circa 100 $USA per m3; ma in Europa viene venduto a $USA 250/m3, (mentre un altro grande oleodotto è in costruzione per il Giappone..).
Il rapido sviluppo di alcune grandi nazioni come la Cina e l’India, stanno avendo importanti conseguenze sull’alimentazione umana (aumento del consumo della carne) e quindi sulla necessità anche di maggiori consumi di mangimi per pollame, suini e bovini.., come dimostrato anche durante i recenti Comitati FAO (COAG e CFS).
Recenti studi USA, indicano la necessità di un forte aumento della produzione mondiale di tali mangimi. Soltanto per gli allevamenti avicoli e suinicoli : si dovrebbe passare dai 1050 milioni di tonnellate consumate nell’anno 2000, ai probabili 2082 milioni di tonn. Che verranno consumate nel 2050, (con una richiesta supplementare di oltre 1032 milioni di tonnellate!).
A questo punto, poiché useremo molto mais , sorgo, etc. per trasformarli in “biocombustibili”, avremo quindi anche montagne di fibra (cellulosa ) : per il 2015 si ne prevede una produzione di circa 1,3 miliardi di tonnellate di questa cellulosa !
Quindi si tratta dell’inizio, secondo la “Alltech”, di un grande rivoluzionario progetto che servirà per utilizzare la cellulosa come biocombustibile. La salute animale ed umana non saranno compromesse dai prezzi, mentre, si potrà risalire all’intera catena alimentare per la difesa dei consumatori. Anche se le analisi diventano sempre più complicate (ad esempio nella U.E. sono state identificate circa 6.700 sostanze pericolose).
La “Alltech” ha creato un centro “for animal nutrigenomix and applied animal nutrition” che avrà il compito di realizzare tutte queste analisi in un grande partenariato tra tutte le parti interessate (produttori, consumatori ecc…).
In tal modo, la cellulosa diventerà la nostra materia prima per i “biocombustibili”, mentre il mais continuerà ad essere utilizzato per l’alimentazione.
A questo punto, il dott. Pearse Lyons ha parlato delle cosiddette “bioraffinerie” che hanno il compito di trasformare la cellulosa (da legno, paglia, arbusti, residui vari agricoli, ecc.) in “bioetanolo”.
“Alltech” si è presentata, durante questo Simposio come una grande multinazionale con grandi sinergie nei settori della Ricerca, Produzione,Qualità, Controllo e Marketing. Ha mostrato grande capacità di lavoro con i clienti che possono beneficiare di una grande esperienza (oltre 500 scienziati ed oltre 100 specialisti di marketing).
La “Alltech” puo’ disporre di 1800 impiegati in 14 unità produttive (biocentri ecc…) , in USA, Irlanda e Tailandia. E’ rappresentata in 85 nazioni .
Ogni anno la Alltech organizza conferenze regionali con visite guidate mentre un “Simposio Internazionale per le Industrie Alimentari” presenta le ultime innovative ricerche sul mercato mondiale.
Lelio Bernardi
(Delegato per l’ Unione Nazion. Associaz.Giornalisti Agricoli “UNAGA” presso la Federaz. Internaz.Giornalisti Agricoli “IFAJ”)