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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Distretti culturali: opportunità di sviluppo per il Veneto

06/06/2007
Secondo la ricerca, promossa nel 2006 dal Commissario Europeo per l’istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù Jan Figel, il settore culturale e creativo ha un valore economico doppio rispetto a quello automobilistico e più rilevante anche di quello dell’ICT (Information and Communications Technology), impiegando già nel 2004 5,8 milioni di operatori pari al 3,1% del totale degli impiegati nei Paesi dell’Unione Europea a 25. La cultura è quindi un settore che riveste un ruolo importante anche nella crescita economica. Un progetto della Regione del Veneto, affidato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si propone di affrontare il tema a partire dal distretto culturale evoluto come quadro di riferimento per le politiche del territorio che promuovono le attività culturali come volano per l’innovazione e l’integrazione sociale, secondo un approccio innovativo in Italia. Il progetto è stata illustrato a Palazzo Balbi al presidente della Regione Giancarlo Galan e alle istituzioni e agli operatori culturali veneti dal responsabile scientifico, il prof. Pier Luigi Sacco. Con l’occasione è stato presentato anche il lavoro di mappatura del Veneto contemporaneo realizzato per conto della Regione da Fuoribiennale. Ne ha parlato Cristiano Seganfreddo. Il prof. Sacco ha spiegato che quello del distretto culturale è un modello del tutto nuovo, che esce dalla logica della specializzazione monofiliera per sviluppare l’integrazione creativa di molte filiere differenti e in cui la cultura non ha solo valore in quanto crea profitti ma perché aiuta la società a orientarsi verso nuovi modelli di uso del tempo e delle risorse. Ciò consentirebbe, com’è già avvenuto all’estero, di dare opportunità nuove a realtà compromesse come Porto Marghera. Sacco ha fatto presente che il progetto vuole essere un “laboratorio di riflessione e di sviluppo”, in cui la cultura diventa la materia prima di un nuovo rinascimento, anche sul piano imprenditoriale. Il lavoro si sta svolgendo in due fasi: la prima ha l’obiettivo di definire il modello di riferimento per adattarlo alla realtà veneta, suddividendo il territorio regionale in sub sistemi territoriali caratterizzati da elementi socio-culturali propri e da specializzazioni distinte in termini di offerta culturale. Nella seconda fase di studio saranno individuate le possibili strategie di sviluppo generali, di breve , medio e lungo periodo, sia a livello regionale che di singolo distretto culturale, con l’indicazione di modelli organizzativi funzionali allo sviluppo integrato del territorio e l’individuazione dei soggetti da coinvolgere. Seganfreddo ha sottolineato l’incredibile densità creativa presente nel territorio veneto, che va visto ormai come un’unica realtà metropolitana in cui gli aspetti culturali sono in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita sociale. Il censimento realizzato da Fuoribiennale offre una panoramica di oltre 350 realtà operanti nei settori dell’arte, architettura, design, moda, attività performative (teatro, danza, ecc,) e letteratura. “E’ questo il Terzo Veneto di cui ora cominciamo ad avere consapevolezza – ha detto concludendo il presidente Galan – un ambiente culturalmente evoluto che favorisce l’economia e in cui si vive meglio. Una grande metropoli con un vantaggio ineguagliabile: un tessuto culturale competitivo con ogni parte del mondo, che adesso stiamo organizzando. E’ il Veneto di chi non si rassegna e non si piange addosso, considerando catastrofico qualsiasi cambiamento; è il Veneto di chi si dà da fare ed è intimamente convinto che vivremo meglio se sapremo darci un’organizzazione migliore. Dal lavoro presentato oggi traggo perciò motivo di essere ottimista e ringrazio gli enti e le istituzioni che hanno contributo in questi anni a costruire l’immagine culturale del Veneto”.

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