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Pressione fiscale: richieste degli artigiani Cna del Veneto

08/06/2007
La protesta che in questi giorni sta crescendo tra tutte le categorie dei piccoli imprenditori sulla questione degli studi di settore è stata manifestata formalmente da Oreste Parisato, presidente regionale della CNA con una lettera aperta consegnata venerdì al sottosegretario allo Sviluppo Economico on. Marco Stradiotto. “Di fronte alle tante iniziative assunte da tutte le Associazioni di categoria sia in sede locale che nazionale” ha spiegato Parisato “finalmente è venuto dal Parlamento un primo segnale positivo con l'approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo a riconsiderare le scelte fatte con la Finanziaria sugli Studi di settore. Ma per quanto importante sia questo segnale, non possiamo ancora essere soddisfatti; la nostra richiesta, che abbiamo consegnato al sottosegretario Stradiotto, è infatti che il Governo assuma un provvedimento formale di sospensione degli effetti degli Indicatori di normalità economica, strumenti rozzi, generici e largamente inattendibili rispetto alla realtà economica delle imprese: i veri responsabili della improvvisa ed ingiustificata lievitazione dei ricavi con cui le aziende devono fare i conti”.

Per la CNA non è sufficente che con una semplice circolare il vice ministro Visco inviti l'Amministrazione finanziaria a considerare gli Indicatori come strumenti non cogenti; occorre che vi sia un provvedimento di legge che ne sospenda l'efficacia e che non costringa migliaia di imprese ad adeguarsi con il versamento di pesanti esborsi fiscali.

“Abbiamo trovato nell'on. Stradiotto” commenta ancora Parisato “una persona attenta e sensibile a questi problemi, che ci ha garantito il proprio impegno per introdurre modifiche significative alla normativa in vigore.”

Nella lettera aperta la CNA veneta denuncia la vera e propria impennata dei ricavi frutto appunto dell’applicazione degli Indicatori di normalità economica, ma ricorda anche che accanto agli Studi di settore in questi mesi le piccole imprese sono state sottoposte ad una serie di appesantimenti formali e sostanziali incompatibili con la loro realtà di lavoro: dalla compilazione degli elenchi di clienti e fornitori all'invio telematico dei modelli F 24 e dei corrispettivi, dalla nuova normativa sulle società di comodo, obbligatoria anche per le imprese davvero operative, all'indicazione separata nelle fatture emesse dalle imprese edili ed affini del costo della manodopera.

Quanto agli Studi di settore, la CNA del Veneto chiede che in vista della loro revisione - che dovrà essere fatta per il 2008 - sia messa da parte ogni iniziativa unilaterale da parte dell’Amministrazione Fiscale e si ritorni alla pratica sancita anche dal Protocollo del dicembre 2006 di confronto e di concertazione con le Associazioni di categoria.

Infine, in merito al contenzioso che inevitabilmente aumenterà vistosamente nei prossimi anni, si chiede che sia assicurata la possibilità di un’effettiva difesa da parte del contribuente attraverso l'esame oggettivo della documentazione che viene addotta a giustificazione dei minori ricavi, che sia fornita agli addetti dell'Amministrazione la formazione necessaria per discutere nel merito sulle singole realtà aziendali e che sia eliminata la pratica umiliante della concessione di sconti fiscali sostituendola con la determinazione dei ricavi fondata su elementi oggettivi.





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