Il carcere e’ fiorito
«Colpisce la forte adesione delle detenute a questo impegno giornaliero: nessuna è mai mancata – commenta il direttore di Iripa Rovigo-Padova, Giorgio Rocchi, che segue personalmente lo svolgersi delle lezioni – Hanno una grande voglia di fare ed una forte propensione per il lavoro pratico che si è tradotta in creazioni, a detta della docente, qualitativamente di livello. Le partecipanti stanno dimostrando una straordinaria facilità a far proprie le regole tecniche delle proporzioni e la gestione dei colori, tanto da riuscire ad esprimere, attraverso le composizioni floreali, tutta la loro creatività con ottimi risultati, pur utilizzando materiali poveri».
Entusiasta anche l’insegnante, Tiziana Fornari di Lusia, diplomata alla Ontoflos, scuola internazionale di arte floreale di Brescia, che con le sue assistenti, Erica e Martina, è riuscita a proiettare, per qualche ora, le sue corsiste fuori dal grigiore del carcere.
«E’ come se i fiori, i colori ed i profumi avessero ridipinto le espressioni delle persone – racconta ancora Giorgio Rocchi – Insegnanti e corsiste hanno creato un clima gioioso, quasi di intimità familiare o di “sorellanza”. Un’esperienza umana, oltre che professionale». Un risultato interessante anche sotto il profilo della socializzazione, visto che delle 12 detenute, sei sono di origine africana, due italiane ed il resto di provenienza dall’Est europeo.
«Da sottolineare – conclude Rocchi – la straordinaria disponibilità di tutta la struttura della Casa circondariale di Rovigo (la direzione, il comandante e tutti gli agenti), perché hanno accettato con grande apertura mentale questa colorata “confusione”, che ha movimentato le regole quotidiane della vita del carcere».