Questo sito utilizza cookies di terze parti per la condivisione degli articoli    accetta rifiuta Informativa

Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

Agenzia giornalistica, radiotelevisiva e di comunicazione

Le piste ciclabili che vogliamo

28/04/2006
Quelle che mentre pedaliamo a testa alta ci permettono di osservare il paesaggio con le sue più recondite bellezze. E’ primavera e parlare di bicicletta è quasi un dovere. In questi ultimi anni l’amore per la bicicletta ha ripreso a condizionare i nostri comportamenti sociali nel tempo libero e non solo. Le ragioni di questo massiccio ritorno alla bici sono dovute, oltre che alla consapevolezza che alcuni di noi hanno di dover risparmiare alle nostre città ulteriori inquinanti, anche ai consigli di medici, fisioterapisti e amici, che spesso ci ripetono che la bicicletta fa bene e evita al corpo umano malattie e stress che un comportamento sedentario ci procurerebbe. Ma andare in bicicletta non è solo moda, per alcuni è una necessità senza alternative. C’è gente che per svariati motivi non possiede l’auto o non ha mai posseduto la patente o se ce l’ha non l’ha mai utilizzata per paura o altro. Poi ci sono quelli che vanno in bici, oltre che per il loro benessere fisico, anche per il piacere di osservare il paesaggio, pedalando in tranquillità. Infatti la bicicletta permette, a chi lo desidera, di rallentare l’andatura o di fermarsi per osservare la gente, la vegetazione, un corso d’acqua, un palazzo, un castello o più semplicemente la natura nel suo splendore primaverile. Naturalmente per questo tipo di pedalata sulle due ruote non occorre avere fretta. E’ necessario avere spirito di osservazione e voglia di movimento fisico non condizionato dalla velocità o dall’agonismo. E questi sono i ciclisti che noi preferiamo. Quelli che pedalano tranquillamente e si guardano attorno. Quelli che non pedalano a testa bassa per andare più veloci. Quelli che viaggiano in fila indiana e non imprecano quando vengono sorpassati da un’auto. Quelli che sentendo l’avvisatore acustico di una macchina non si voltano dicendo parolacce. Quelli che se la pista ciclabile o la strada non sono perfettamente levigate non si lamentano. Quelli che vanno alla ricerca dei tratti di pista più interessanti, anche se non sono asfaltati. Quelli che sui Colli si fermano alle fontane per bere e chiacchierare. Quelli che si fermano per guardare una vecchia casa di campagna o un castello diroccato. Quelli che lasciano il telefonico a casa. Quelli che non disdegnano di bere un’”ombra” alla vecchia osteria. Quelli che non cronometrano il tempo impiegato da Brusegana a Teolo. Insomma lo avrete già capito: noi amiamo i ciclisti della city-bike, della mountain-bike e naturalmente quelli della cara vecchia bicicletta, anche senza il cambio di velocità giapponese. Questi sono i ciclisti che preferiamo. Ecco perché guardiamo con interesse al Piano provinciale delle Piste Ciclabili della Provincia di Padova che sta tentando di attuare, in collaborazione con i Comuni del padovano. un reticolato di ciclopiste che collegherà tutte o quasi tutte le località della nostra bella provincia. Ecco perché diciamo ai progettisti di costruire le piste anche sugli argini dei corsi d’acqua o sui sedimi delle vecchie strade ferrate dimesse. E a loro diciamo di farle, possibilmente, in terra battuta o in stabilizzato compattato, usando raramente l’asfalto e solo quando è strettamente necessario. Quasi sicuramente qualche disagio lo proveranno le gomme delle nostre bici e le nostre natiche, ma quanto meno cemento o asfalto consumeremo. Le piste, ove possibile, dovranno essere illuminate, ma attenzione, la luce deve essere rivolta solo vero il basso, non deve inquinare il cielo. E le staccionate di protezione e i ponticelli di attraversamento dovranno essere in legno. Anche una buona segnaletica, sia verticale che orizzontale, nei punti di attraversamento di strade provinciali e comunali, è consigliabile. E nelle piazzole di sosta dovranno essere posti dei tabelloni in legno con le necessarie indicazioni per raggiungere un posto di ristoro, un centro abitato o una emergenza paesaggistica o naturalistica. Insomma le piste ciclabili sono una soluzione per la mobilità sostenibile e per una migliore qualità della vita. Ma esse sono anche una possibile risorsa economica per chi vive in zone marginali, rurali o montane, ancora abbastanza intatte dal punto di vista naturalistico. Le piste ciclopedonali, oltre che favorire un turismo alla ricerca del patrimonio culturale cosiddetto minore, devono agevolare la scoperta di nuovi itinerari storico-naturalistici – quelli dei Colli Euganei, del Brenta, del Bacchiglione e delle città murate. Insomma noi vorremmo, che una volta finito il Progetto delle piste ciclabili della Provincia di Padova, naturalmente con la determinante collaborazione dei Comuni padovani, il cicloturista potesse constatare che gli obiettivi principali sono stati raggiunti: una mobilità sostenibile e salubre e la valorizzazione dei nostri territori nei loro aspetti naturali, artistici e paesaggistici.



Gianni Genghini (Ass. Ambiente e Società, Circolo Embera Katio)

Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277


e-mail:
info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it
telefono:
+39 041 5952 495
+39 041 5952 438
fax:
+39 041 5959 224
uffici:
via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina

Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.

  • Asterisco Informazioni
  • Direttore:
    Fabrizio Stelluto
  • Caporedattore
    Cristina De Rossi
  • Webmaster
    Eros Zabeo
  • Sede:
    via Elsa Morante, 5/6
    30020 Marcon
    Venezia
  • Informativa cookies