Ogm e biologico, grave passo indietro
“E’ grave il via libera alle contaminazioni da organismi Ogm nei prodotti biologici. – afferma Marco Calaon, presidente di Coldiretti Padova – Le nostre aziende che scelgono la produzione biologica devono già sostenere dei costi di certificazione molto alti. La tolleranza sugli ogm avrà delle pesanti ripercussioni. Questa scelta sconta un atteggiamento ambiguo del Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, il quale recentemente ha proposto i protocolli per la sperimentazioni biotech in pieno campo di prodotti simbolo del Made in Italy, come vino, olio, pomodoro e agrumi. Se non siamo coerenti con le azioni a livello nazionale non si riesce a costruire credibili alleanze a livello europeo, dove come è noto non basta “votare contro”.
“In provincia di Padova le aziende agricole biologiche sono 250 circa. – aggiunge il direttore Paolo Martin – Il fatturato annuo per la nostra provincia si aggira sui 25 -30 milioni di euro ed è in crescita per un sensibile aumento dei consumi di prodotti biologici. Il 10% delle aziende effettuano anche la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti. Gli operatori del settore sono circa 1.500. In aumento anche le aziende che praticano la vendita diretta al consumatore. Un trend positivo che rischia però una pesante battuta d’arresto a causa delle decisioni dei ministri europei”.
Nel 2007 sono aumentati del 10 per cento i consumi familiari di alimenti biologici con valori record per i prodotti per l'infanzia (+51 per cento) e per riso e pasta (+26 per cento), sulla base dei dati del panel Ismea - Ac Nielsen sui consumi domestici di prodotti biologici confezionati relativi al primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I maggiori consumatori di prodotti biologici - precisa la Coldiretti - risiedono al Nord con il 73 per cento del totale degli acquisti mentre il 19 per cento nel centro ed in Sardegna ed appena l'8 per cento al sud ed in Sicilia. Il settore dei prodotti biologici in Italia realizza un fatturato complessivo stimato pari a 1,5 miliardi di Euro.
L'Italia, quarto produttore mondiale e primo nella UE, con un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione, ha la responsabilità di svolgere un ruolo di avanguardia a livello comunitario per difendere il settore dai rischi concreti di perdita di credibilità e mercati. Peraltro, ha la leadership nel Vecchio Continente e aumenta del 12 per cento i terreni coltivati che superano il milione di ettari (1.067.101,66 ettari ) e del 22 per cento il numero di imprese agricole coinvolte (49.859). I principali orientamenti produttivi interessano foraggi, prati e pascoli, e cereali, che nel loro insieme rappresentano oltre il 70 per cento circa della superficie ad agricoltura biologica mentre seguono, nell' ordine, le coltivazioni arboree (olivo, vite, agrumi, frutta) e le colture industriali.
Per le produzioni animali risultano allevati con metodo biologico 222.516 bovini da latte e carne, 825.274 ovi-caprini, 977.537 polli, 31.338 suini, 1.293, conigli e 72.241 alveari di api. Secondo l’ Eurostat - conclude la Coldiretti - la superficie dedicata all'agricoltura biologica in Europa, nel 2005, rappresenta il 3,9%, pari 6,1 milioni di ettari, del totale della superficie agricola utilizzata dell’UE a 25. La maggior parte questa si trova in Italia (1,1 milione di ettari, ovvero il 17% del totale del UE25), seguita dalla Germania e dalla Spagna (0,8 milione di ettari ciascuno, ovvero 13% del totale dell’UE a 25).