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Regime quote latte, direttiva nitrati e carenza idrica

16/06/2007
Al Teatro Ponchielli di Cremona, alla presenza anche del ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, si è svolta l’Assemblea della Libera Associazione Agricoltori. Il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni – intervenendo all’assemblea cremonese con il direttore generale Vito Bianco – si è ricollegato al recente incontro con il commissario Fischer Boel a cui si sono ribadite anche le posizioni di Confagricoltura sul regime quote latte e sulla direttiva nitrati. Per il regime delle quote latte, ad avviso di Vecchioni, bisogna lasciare inalterato lo status quo fino al 2015. “Il sistema della quote latte – ha detto agli agricoltori cremonesi - ha dato stabilità alla produzione, con costi contenuti per le casse comunitarie. L’efficienza del sistema è anche dimostrata dal sostanziale azzeramento degli stocks europei di burro e latte in polvere”.

“Il commissario Fischer Boel – ha proseguito Vecchioni - ci ha assicurato che entro l’anno prossimo sul tema della riforma del latte terrà una conferenza europea. Confagricoltura seguirà con la massima attenzione l’iniziativa e fornirà il proprio contributo propositivo. Una cosa è certa: gli sforzi dei produttori, gli investimenti, le innovazioni per migliorare le rese produttive e la qualità, il rispetto del quadro normativo, vanno salvaguardati e va assicurato un quadro stabile che tenga conto dei contraccolpi che si determinerebbero sulla situazione patrimoniale e finanziaria delle imprese”.

Federico Vecchioni ha ricordato poi come a Fischer Boel siano state riportate anche le difficoltà che si stanno determinando a carico degli allevatori delle regioni del Centro Nord, per l’inasprimento dei criteri applicativi della “direttiva nitrati”.

“Il quadro regolamentare che si sta profilando è gravoso e sperequato per la particolare situazione italiana e necessita perciò di un periodo di graduale applicazione e di un piano di interventi che permetta l’adeguamento degli impianti e dei processi produttivi.

Infine, il presidente di Confagricoltura si è soffermato sulla riforma dell’Organizzazione di mercato per l’ortofrutta che ha raggiunto a Bruxelles un non facile compromesso. Un’intesa con risultati positivi importanti ma che non accontenta Confagricoltura sull’aspetto più rilevante dal punto di vista finanziario: la facoltà accordata agli Stati di poter far slittare l’applicazione del disaccoppiamento.

“Occorre a livello nazionale – ha detto Federico Vecchioni - una seria riflessione comune, sulle scelte politiche da assumere e sulle conseguenze che un disaccoppiamento più o meno spinto può avere sui redditi agricoli dei produttori e sulle condizioni che si verrebbero a determinare; anche in relazione ai Paesi nostri diretti concorrenti.

“In tal senso – ha precisato il Presidente di Confagricoltura - ho anche chiesto al Ministro De Castro che si operi in maniera da tenere conto delle giuste esigenze delle nostre imprese maggiormente rivolte al mercato”.

Il presidente della Libera Associazione Agricoltori di Cremona, Mario Maestroni, nella sua relazione assembleare, tra l’altro ha ricordato lo scottante tema della carenza idrica e delle priorità degli usi dell’acqua. “In Lombardia – ha commentato il presidente degli agricoltori cremonesi – si sta attuando il cd “patto per l’acqua”; azione lodevole ma non sufficiente. Va coinvolto anche il governo centrale per un’azione di coordinamento di livello superiore sia con i gestori della produzione trasporto dell’energia elettrica, sia per le diverse competenze idriche di carattere sovraregionale; penso ad esempio al bacino del fiume Po ed all’Autorità che lo governa e che rappresenta ben cinque regioni italiane”.

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