Bilancio record, così il nuovo Consiglio d’Amministrazione definisce l’attività economica della casa da gioco veneziana nel 2006, il primo sotto la propria completa responsabilità e gestione: 214 milioni di incassi di cui 106 al Comune di Venezia, una cifra che permette di risanare il disavanzo relativo al 2005 e di chiudere con un pareggio. Un risultato positivo che si sta confermando anche nei primi mesi del 2007 con un + 5%, pari a 4,5 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Lo consideriamo un gran risultato perché proveniamo da annate non certo buone per il Casinò di Venezia, chiudere in pari è un vero successo – ha affermato Mauro Pizzigati, presidente della casa da gioco da settembre del 2005 in occasione della presentazione del bilancio e che al di là del risultato economico, ha espresso grande soddisfazione per la nuova immagine che il Casinò si sta conquistando nella propria città e verso i veneziani stessi – Con le numerose sponsorizzazioni alle società sportive del territorio e con il sostegno alla vita culturale veneziana stiamo ridistribuendo ai cittadini la ricchezza che produciamo, attuando “un’operazione simpatia” che va a vantaggio della struttura stessa”.

Ma quali sono le strategie di questo buon risultato? “Una continua attività di promozione soprattutto nei luoghi di forte transito di turisti, per esempio con l’aeroporto Marco Polo dove abbiamo installato una grande roulette come deposito bagagli per abbinare all’immagine della città anche l’attività del gioco, oppure offrendo pacchetti particolari alle agenzie di viaggio dell’area del nord est. Un altro punto forte è la molteplicità dell’offerta: oltre al gioco ci stiamo qualificando anche nella ristorazione per soddisfare le crescenti esigenze del cliente” ha spiegato Carlo Pagan, direttore del Casinò veneziano, che però ha espresso cautela per gli scenari futuri.

E’ di questi giorni, infatti, la notizia che entro il 2010 nascerà a pochi chilometri di distanza, una nuova “Città del gioco europea”, non proprio alla stregua di Las Vegas ma dai numeri importanti: un’area con circa tremila slot, altrettanti alloggi e oltre cinquecento tavoli verdi, ubicata subito dopo il confine italiano, a Nuova Gorizia. La nuova struttura potrebbe fare concorrenza non tanto alla sede di Ca’ Vendramin Calergi, in centro storico, ma alla nuova sede di Ca’Noghera in terraferma, meno prestigiosa della prima ma proprio perché rivolta ad un target di clienti più ampio, come sarà quella slovena, e con spese di gestione più basse, è in grado da sola di far incassare all’azienda oltre 20 milioni di euro all’anno.

Partito con il piede giusto, il nuovo Consiglio di Amministrazione in carica è perciò allerta, pronto a ricalibrare le proprie strategie per tener testa alle case da gioco che nasceranno.