Vini di montagna nella cantina di Cembra
Vi era compreso anche il primo progetto di zonazione viticola del Trentino affidato al gruppo di esperti coordinati dal prof. Attilio Scienza che nel 1985 aveva assunto l’incarico di direttore dell’Istituto agrario di S. Michele.
La fusione della cantina sociale di Cembra con la cantina La Vis avvenuta nel 2003 ha rappresentato l’atto intermedio di un percorso a tappe non privo di difficoltà.
Nella visita alla cantina ristrutturata con un investimento di 5 milioni di euro in tre anni ci ha positivamente impressionato soprattutto la cosiddetta ala tecnologica che parte dalle tre vasche di scarico e raccolta dell’uva alle presse e ai grandi contenitori in acciaio per la fermentazione.
Ogni particolare del tragitto tecnologico è stato scelto con il preciso intento di mantenere fin dall’inizio del percorso intatti i grappoli di uva che vengono poi pressati leggermente dal polmone riempito di azoto. La assoluta assenza di ossigeno protegge gli acini dalla pur minima ossidazione e quindi il mosto conserva intatti gli aromi varietali primari soprattutto delle uve bianche pregiate quali Muller Thurgau e Chardonnay. Il brevetto della pressatura in atmosfera di azoto è trentino (Mario Poyer e Marco Zanoni) e Tentino (Tecnogen di Pergine Valsugana) è pure il modello di fermentatore che scarica verso l’alto l’anidride carbonica derivante dalla fermentazione del mosto di Pinot nero provocando il ribaltamento del cappello delle vinacce con conseguente rilascio nel vino di una maggiore quantità di polifenoli. Un reparto specifico è riservato alla vinificazione delle uve di Schiava, varietà che negli anni ’60 rappresentava la quota di gran lunga prevalente della produzione viticola della Valle di Cembra. Oggi hanno il sopravvento vitigni di alto rango, come risulta dalla seguente suddivisione: Muller Thurgau 100 ettari; Chardonnay 96; Schiava 50; Pinot nero 20; Riesling Renano 10; Sauvignon bianco 10.
Gli ettari sono complessivamente 300 distribuiti fra i 350 e gli 800 metri di altitudine. I soci sono 400 e conferiscono alla cantina di Cembra (cantina di montagna) 35 mila quintali di uva all’anno. Durante la visita siamo rimasti favorevolmente colpiti anche dalla consonanza e complementarietà di informazioni fornite dall’enologo di cantina, Massimo Tarter e dall’enologo Paolo Molinari che segue la filiera produttiva nei vigneti,
Negli interventi dei dirigenti della cantina La Vis e Valle di Cembra e delle autorità presenti all’inaugurazione sono stati più volte sottolineati due concetti: la giustezza del percorso che ha portato alla fusione delle due cantine con reciproco vantaggio e la naturale integrazione fra i due territori di competenza che insieme costituiscono un vero e proprio distretto di eccellenza vitienologia.
L’atlante viticolo della Valle di Cembra realizzato e distribuito in occasione della festa di inaugurazione rappresenta un segno di questa continuità territoriale e di intenti.
SERGIO FERRARI E GIUSEPPE MICHELON
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