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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Vini di montagna nella cantina di Cembra

20/06/2007
C’erano alcune fotografie storiche formato gigante all’entrata della rinnovata cantina di Cembra inaugurata nei giorni scorsi. Guardandole una per una, prima che iniziasse la grande festa, abbiamo ripercorso mentalmente le numerose occasioni che nell’arco di 4 decenni ci hanno visto coinvolti in qualità di agronomi e/o di giornalisti agricoli. La realizzazione del primo frutteto consortile nato dalla commassazione di 106 terreni nella piana di Cembra di cui fu promotore Erminio Zanotelli, primo presidente della cantina nei primi anni ’60. La quasi contemporanea costruzione degli impianti di reti fisse collegate con una cabina pompante per la distribuzione di miscele antiparassitarie nei vigneti. I ripetuti incontri con gli amministratori e la popolazione in occasione delle feste dell’uva dove si dibattevano, a metà degli anni ’80, le varie proposte per il recupero dell’economia della Valle, prima dell’avvento del patto territoriale. Le riunioni con un gruppo di ex allievi dell’Istituto agrario di S. Michele nativi della valle per mettere a punto un progetto tecnico di rilancio della viticoltura. Del gruppo faceva parte anche Fausto Peratoner attuale direttore generale della cantina La Vis e Valle di Cembra che ha trasferito buona parte dei concetti dibattuti con i condiscepoli nel grande progetto qualità avviato dalla cantina La Vis.

Vi era compreso anche il primo progetto di zonazione viticola del Trentino affidato al gruppo di esperti coordinati dal prof. Attilio Scienza che nel 1985 aveva assunto l’incarico di direttore dell’Istituto agrario di S. Michele.

La fusione della cantina sociale di Cembra con la cantina La Vis avvenuta nel 2003 ha rappresentato l’atto intermedio di un percorso a tappe non privo di difficoltà.

Nella visita alla cantina ristrutturata con un investimento di 5 milioni di euro in tre anni ci ha positivamente impressionato soprattutto la cosiddetta ala tecnologica che parte dalle tre vasche di scarico e raccolta dell’uva alle presse e ai grandi contenitori in acciaio per la fermentazione.

Ogni particolare del tragitto tecnologico è stato scelto con il preciso intento di mantenere fin dall’inizio del percorso intatti i grappoli di uva che vengono poi pressati leggermente dal polmone riempito di azoto. La assoluta assenza di ossigeno protegge gli acini dalla pur minima ossidazione e quindi il mosto conserva intatti gli aromi varietali primari soprattutto delle uve bianche pregiate quali Muller Thurgau e Chardonnay. Il brevetto della pressatura in atmosfera di azoto è trentino (Mario Poyer e Marco Zanoni) e Tentino (Tecnogen di Pergine Valsugana) è pure il modello di fermentatore che scarica verso l’alto l’anidride carbonica derivante dalla fermentazione del mosto di Pinot nero provocando il ribaltamento del cappello delle vinacce con conseguente rilascio nel vino di una maggiore quantità di polifenoli. Un reparto specifico è riservato alla vinificazione delle uve di Schiava, varietà che negli anni ’60 rappresentava la quota di gran lunga prevalente della produzione viticola della Valle di Cembra. Oggi hanno il sopravvento vitigni di alto rango, come risulta dalla seguente suddivisione: Muller Thurgau 100 ettari; Chardonnay 96; Schiava 50; Pinot nero 20; Riesling Renano 10; Sauvignon bianco 10.

Gli ettari sono complessivamente 300 distribuiti fra i 350 e gli 800 metri di altitudine. I soci sono 400 e conferiscono alla cantina di Cembra (cantina di montagna) 35 mila quintali di uva all’anno. Durante la visita siamo rimasti favorevolmente colpiti anche dalla consonanza e complementarietà di informazioni fornite dall’enologo di cantina, Massimo Tarter e dall’enologo Paolo Molinari che segue la filiera produttiva nei vigneti,

Negli interventi dei dirigenti della cantina La Vis e Valle di Cembra e delle autorità presenti all’inaugurazione sono stati più volte sottolineati due concetti: la giustezza del percorso che ha portato alla fusione delle due cantine con reciproco vantaggio e la naturale integrazione fra i due territori di competenza che insieme costituiscono un vero e proprio distretto di eccellenza vitienologia.

L’atlante viticolo della Valle di Cembra realizzato e distribuito in occasione della festa di inaugurazione rappresenta un segno di questa continuità territoriale e di intenti.

SERGIO FERRARI E GIUSEPPE MICHELON

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