Un progetto nel vicentino per il risparmio idrico
21/06/2007
Nasce dagli evidenti cambiamenti climatici, che sempre più danno origine a prolungati fenomeni di siccità in Europa e nel nostro Paese, la necessità di creare delle “buone prassi” in merito all’utilizzo della risorsa idrica nei settori produttivi. E dall’agricoltura, uno tra i comparti più colpevolizzati per lo spreco dell’acqua nelle campagne, arriva un progetto di monitoraggio e calcolo dell’effettivo fabbisogno delle colture agrarie realizzato sul territorio vicentino, che è stato promosso in sinergia dall’Autorità di Bacino del Fiume Adige, dal Consorzio di Bonifica “Riviera Berica”, da Veneto Agricoltura e dall’Unione Veneta Bonifiche. Il monitoraggio, che ha coinvolto circa 10 mila ettari di terreno ricadenti nel comprensorio dell’ente consortile “Riviera Berica” e serviti dal canale LEB, che a sua volta pesca dall’Adige, ha ricostruito il fabbisogno di acqua delle singole colture nel corso dell’anno, grazie all’applicazione di un modello matematico realizzato dall’azienda informatica “Inform S.r.l” di Padova con l’assistenza dell’Agenzia ARPA dell’Emilia Romagna. Le oltre quattrocento informazioni al dettaglio raccolte nelle due differenti indagini sul territorio sono il risultato di un triplice studio, che ha incrociato i dati del suolo, la storicità delle pratiche agricole, vale a dire l’aratura, la sarchiatura e la semina, e le tabelle-meteo contenenti le precipitazioni dal 1995 al 2005.
“Questi dati del vicentino, assieme alla seconda fase del progetto che interesserà tutti i 500.000 ettari di terreno serviti dall’Adige, ci serviranno a valutare gli scenari del prossimo futuro per capire se il “sistema Adige” sarà in grado di sostenere la richiesta d’acqua delle campagne fin dalle prossime settimane” ha dichiarato Renato Angheben dell’Autorità di Bacino del Fiume Adige, intervenuto a Legnaro, nel padovano, nella sede di Veneto Agricoltura, alla presentazione della prima parte del progetto volto a dare delle linee guida per un utilizzo razionale dell’acqua in agricoltura.
“Questo modello, applicato sul territorio di nostra competenza ma estendibile su ampia scala, dà agli enti consortili una banca dati completa che può servire ad orientare gli agricoltori nella pratica stessa dell’irrigazione, suggerendo in che periodo ed in quali quantità è utile portare l’acqua nei campi” ha commentato, a margine dell’iniziativa, Gabriele Bonaiti del Consorzio di Bonifica “Riviera Berica”.
Francesca Delle Vedove