Pmi in volo nel 2006, fatturato +8% sul 2005
L'incremento dell'8% è frutto di un'impennata nella seconda metà dell'anno, dopo che il primo semestre 2006 aveva fatto registrare un blando +0,9% sullo stesso periodo del 2005. E un risultato così positivo non si verificava dal 2001, quando il fatturato delle aziende artigiane appariva in crescita del 9%.
A trainare la risalita, le aziende del manifatturiero, che costituiscono la spina dorsale dell'economia veneta e veneziana.
Analizzando i singoli profili, sotto l'aspetto patrimoniale la realtà delle imprese veneziane evidenzia una crescita notevole in relazione al patrimonio netto (con +9,4%), una variazione più che apprezzabile in relazione alle riserve tassate (con +65,6%) e un esito in crescita, seppur non particolarmente spiccata, in termini di capitale sociale (+1,1%). Un quadro generale che risulta soddisfacente rispetto agli assetti patrimoniali.
Sul versante degli investimenti, una flessione sostenuta interessa gli acquisti di beni strumentali (investimenti in macchinari e attrezzature), che registrano una flessione del 33,6%. Un esito percentuale di segno positivo, sebbene riferito a un campione più limitato, è quello che interessa invece gli investimenti immobiliari, che aumentano del 21,9% rispetto al 2005. Sempre nel campo delle iniziative di investimento, risulta interessante osservare che le locazioni di beni strumentali nella forma del leasing indicano di converso una crescita pari al 19,1%. Un segnale indice di positività, in funzione soprattutto delle caratteristiche di flessibilità e adattabilità di questo strumento di finanziamento.
Una nota negativa viene invece dagli oneri finanziari, che "appesantiscono" i bilanci aziendali con un incremento del 17,1%.
Se si analizza l'andamento dei mandamenti territoriali della provincia, le migliori performance per fatturato si registrano a Venezia centro storico (+10,8%), con al seguito Mestre e San Donà di Piave (+8,9%) e Portogruaro (+8%). Unica area in flessione è Chioggia (-1,2%).
"L'artigianato in provincia di Venezia mostra segnali di ripresa sempre più solidi - sottolinea con soddisfazione Giuseppe Molin, presidente della Confartigianato Provinciale di Venezia - e sta tornando ad essere il motore dell'economia locale. Manifatturiero ed export stanno trainando nuovamente la nostra regione e mai come nell'attuale congiuntura, l'artigianato è per il Veneto e il territorio veneziano ago della bilancia e motore insostituibile". E proprio a fronte di questa risalita, Molin sottolinea come gli studi di settore proposti dal Governo possano rendere vano ogni sforzo. "I nuovi indicatori di normalità sul reddito d'impresa, introdotti lo scorso marzo, sono stati stabiliti unilateralmente dal Governo - spiega il presidente - senza avere il termometro dei settori e delle singole realtà. È un sistema che si palesa come discriminatorio per le imprese più piccole e frena lo sviluppo di tutte le Pmi che così faranno ancora più fatica a competere e ad avere degli utili".