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Giulia Pegoraro tra le convocate per l’Europeo Under 18

25/06/2007
La voce che risponde all’altro capo del filo tradisce soddisfazione e sorpresa, felicità a piene mani e quel pizzico di sana incredulità che regala ai momenti che contano un sapore davvero particolare. Giustificato e legittimo. Perché lei, Giulia Pegoraro, classe 1989 e da tre stagioni nelle fila dell’Umana Reyer, indosserà la maglia azzurra per giocare l’ormai prossimo Campionato Europeo “Under 18” Division “A” in calendario a Novi Sad dal 29 Giugno all’8 Luglio. Proprio così, in Serbia ci sarà dunque uno spicchio importante di Reyer, visto che coach Roberto Ricchini ha voluto inserire nelle magnifiche dodici anche la più giovane Nausicaa Fassina. Ormai chiuso il lungo raduno di Caorle, ufficialmente inaugurato immediatamente dopo la conclusione della Finale Nazionale “Under 19” e scivolato via anche attraverso la costruttiva esperienza del torneo a Timisoara, Giulia si appresta a rifare i bagagli (partenza domani mattina alle otto da Caorle in pullman) per raggiungere il capoluogo della florida regione di Vojvodina e vivere l’ esaltamte avventura della rassegna continentale. “Ieri sera e dopo la deficitaria amichevole con la Francia - racconta l’esterna orogranata - eravamo tutte in preda al panico: attendevamo di conoscere le convocate, ognuna di noi, in cuor suo, sperava di essersi guadagnata il posto per la Serbia. Poi lo staff tecnico ha comunicato i nomi delle escluse - Striulli, Zambrini, Toto e Giorgi - e lì è stato tutto un susseguirsi di emozioni. Ero travolta dalla gioia, ma non riuscivo a staccare il pensiero dalle quattro compagne che sarebbero tornate a casa.. Perché? Perché so cosa vuol dire, ho vissuto la stessa situazione non più tardi dell’anno scorso, quando, a partire da Lignano Sabbiadoro nel mese di marzo, ho fatto tutti i raduni, per essere poi congedata: ultimo taglio, giusto alla vigilia dell’Europeo. Per questo mi sono e ci siamo trattenute: ma una volta giunte in camera, assieme a Giulia Gatti ed Elisa Templari abbiamo urlato di gioia con tutto il fiato che avevamo in gola. Sì, sono felicissima e credo anche di aver meritato questa chiamata. Certezze? Nessuna, anche perché - confida Giulia - di natura sono abbastanza pessimista: l’anno scorso avevo sognato a lungo questo momento e poi ero rimasta con un pugno di mosche in mano. Quindi ho preferito restare tranquilla, non fare castelli in aria, ripetermi, giorno dopo giorno, che poteva accadere di nuovo, continuare a credere nel mio lavoro aggrappandomi alla voglia di conquistare qualcosa. Alla fine penso di stare dentro a questa Nazionale e di poterle dare più di quanto avrebbero potuto fare le escluse: mi sono guadagnata un posto che un po’ ripaga la difficile stagione che ho trascorso ed è anche figlio delle buone prestazioni offerte alle Finali Nazionali di Pomezia”. Iscritta al quinto anno del Liceo Scientifico “Giordano Bruno”, da due campionati inserita a pieno titolo nell’Umana Reyer di A1, alle spalle lo scudetto Reyer “Under 16” 2005 e quello “Under 19”, conquistato con Treviso, nel 2006, “Pego” prova ad analizzare quel Gruppo “D” che vedrà l’Italia contendere ad Ucraina, Turchia e Germania il passaggio del turno. “Al momento abbiamo informazioni un po’ frammentarie - spiega il capitano dell’Under 19 lagunare - soprattutto per la formazione tedesca della quale sappiamo quasi nulla. L’Ucraina, che affronteremo all’esordio (il 29 giugno alle 19) non è trascendentale e già nella passata edizione l’Italia di allora la superò in due occasioni: la Turchia, se è quella del Torneo Internazionale di Caorle dove abbiamo vinto tranquille di diciassette, non sembra straordinariamente competitiva. Non abbiamo indicazioni precise, ma posso credere che il primo obbiettivo sia mantenere il posto nella Division ‘A’: al resto penseremo più avanti e sarà tutto guadagnato”. Ormai alla soglia del fatidico diciottesimo compleanno da celebrare proprio a Novi Sad. “Un bel regalo, indubbiamente - ride l’interessata - alla fine avrei festeggiato ugualmente anche a casa mia con gli amici di sempre ma avrò tempo di farlo dal 9 luglio in poi”. Pegoraro si affaccia alla sua prima competizione continentale con la serenità di chi mai ha esitato a mettersi in discussione pur di raggiungere un risultato. E con la certezza che nessun Europeo potrà mai compensare l’amarezza di uno scudetto “Under 19” finito, meritatamente, sulle maglie di San Raffaele. “Già, è così - ammette Giulia - la soddisfazione che potrò trarre da questa grande esperienza aiuterà, certamente, a mettere da parte un pizzico di rammarico. Ma non potrà assolutamente darmi quello che le Finali Nazionali erano in grado di offrirmi. Non so quale sarà il mio ruolo in Serbia, attrice o comparsa, l’una e l’altra o nessuna delle due. A Pomezia ho vissuto da capitano e da protagonista: purtroppo non è bastato”.



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