In Veneto diminuiscono le concessioni irrigue
“E’ un intervento sperimentale in atto fino al 2008 che permette di monitorare l’utilizzo irriguo operato dai Consorzi, in una fase d’emergenza idrica del Fiume Piave che non concede alternative – ha spiegato l’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta, in occasione della presentazione del provvedimento che partirà nei prossimi giorni, anche se i quattro Consorzi di Bonifica interessati hanno già di fatto ridotto le derivazioni – Sappiamo che questo è un grande sacrificio per il mondo della bonifica, ma il corso d’acqua da anni non riesce più a sostenere le richieste di prelievo che, da monte a valle, arrivano dall’agricoltura, dal turismo e dai soggetti che producono energia elettrica”.
Il provvedimento, giunto al termine di una concertazione con gli operatori della bonifica, va a sommarsi ad una più ampia strategia per un’attenta gestione della risorsa idrica messa in campo dalla Regione Veneto, tra cui vi è la riconversione del sistema irriguo da scorrimento a goccia ed i due progetti, già in fase di fattibilità, per realizzare degli invasi di pianura lungo l’asta del Piave e dell’Adige, in grado di contenere e ridistribuire nei periodi di siccità circa 60 milioni di metri cubi d’acqua.
“In attesa che venga approvato il Piano di Tutela delle Acque, che permette all’Amministrazione regionale di entrare a pieno titolo nel sistema delle concessioni, questo provvedimento verso il mondo agricolo è l’unica possibilità di manovra che possiamo fare per risparmiare l’acqua. Fin dai prossimi giorni, i Consorzi di Bonifica saranno chiamati ad organizzare al meglio la gestione dell’irrigazione” ha concluso Luigi Fortunato, Responsabile della Direzione Tutela del Suolo.
Per quanto riguarda i controlli, sarà ARPAV a monitorare le effettive portate prelevate in base ai dati che i Consorzi di Bonifica del trevigiano forniranno, con cadenza settimanale, all’Agenzia regionale.
Francesca Delle Vedove